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France Football: la Top 10 dei talenti sprecati

La testata giornalistica France Football ha stilato ieri una classifica interessante che riguarda la Top 10 dei talenti sprecati nella storia del calcio. Ci sono tutte le epoche anche se c’è particolare attenzione per gli anni Duemila. L’Italia è ben rappresentata da sei giocatori che sono passati per la Serie A.

10) Adriano

Le qualità tecniche del brasiliano erano indiscusse come devastante era la sua forza fisica. Ha vinto e segnato tanto, ma la sua carriera è stata rovinata e frenata dalle difficoltà extra campo. La povertà nell’infanzia e la scomparsa del padre lo hanno portato ad essere discontinuo e a fare un uso eccessivo di alcolici per trovare pace a livello psicologico. Si è ritirato nel 2016 a 34 anni dopo una carriera che l’ha visto brillare soprattutto all’Inter.

(Photo JOSE JORDAN/AFP via Getty Images)

9) Van der Meyde

Un altro ex Inter che, però, ha avuto un impatto sicuramente meno importante del brasiliano. Van der Meyde sembrava una delle ali migliori d’Europa ai tempi dell’Ajax, ma i vizi ne hanno rovinato la carriera. Il suo passaggio all’Inter è stato l’inizio della fine. Tra alcolismo e droga si è ritirato a nemmeno 33 anni.

(Photo JAVIER SORIANO/AFP via Getty Images)

8) Anelka

Una carriera straordinaria, ma con tantissimi alti e bassi per Anelka. A 23 anni aveva già giocato per Paris-Saint Germain, Arsenal, Real Madrid e Liverpool, ma nelle ultime due non lasciò un grande segno. Passò grandi anni tra Manchester City, Fenerbahce, Bolton e Chelsea, prima di chiudere male la carriera con altre cinque squadre tra cui la Juventus. Ha vinto tanto, ma meno di quanto avrebbe potuto e ha concluso la sua storia in nazionale guidando la rivolta contro il ct Domenech ai Mondiali del 2010.

(Photo by Warren Little/Getty Images)

7) Basler

Il tedesco era un giocatore molto promettente e conosciuto principalmente per il gol segnato su punizione nella finale di Champions League, poi persa dal Bayern, contro il Manchester United. La vinse l’anno prima, ma senza mai scendere in campo. Buone stagioni all’Hertha Berlino, al Werder e al Bayern, ma mai il salto di qualità anche a causa di moltissime liti con compagni ed allenatori.

Mark Thompson /Allsport

6) Yekini

Il più grande goleador della storia della nazionale nigeriana e famoso anche per averne segnato il primo gol ai Mondiali nel 1994 non trovò poi fortuna. Una grande carriera al Vitoria Setubal e poi esperienze negative tra Olympiacos, Gijon e Zurigo prima di terminare con squadre minori. Si è ritirato nel 2005 ed è morto nel 2012 in povertà.

Credit: Shaun Botterill/ALLSPORT

5) Berbatov

Il bulgaro è stato un grande realizzatore, ma non è mai riuscito a fare il salto di qualità. Trascinatore al Bayer Leverkusen, senza vincere nulla, buon attaccante al Tottenham e al Manchester United. Viste le qualità poteva sicuramente dare di più.

(Photo by Laurence Griffiths/Getty Images)

4) Angelillo

Antonio Angelillo è stato uno dei più grandi attaccanti dell’Inter a cavallo tra gli anni 50′ e 60′ dove, però, non ha vinto nulla. La lite con Herrera lo portò alla Roma dove non si confermò pur vincendo una Coppa Italia e una Coppa delle Fiere. Finì la carriera tra Milan, dove vinse uno Scudetto, Lecco e Genoa, ma il vero talento non si è più visto dopo i 24 anni.

3) Bowles

Centrocampista inglese di talento sopraffino, ma con una vita fuori dal campo ricca di eccessi. Giocava nell’Inghilterra degli anni 70′ e 80′ che ha visto tanta qualità, ma anche tanto spreco. Fece benissimo al Queens Park Rangers senza lasciare traccia, però, al Manchester City e al Nottingham Forest nelle squadre in cui vinse tutto.

Tony Duffy/Allsport

2) Gascoigne

Un altro inglese, ma della generazione successiva a Bowles. Gascoigne è il vero esempio del talento inespresso. Ha vinto praticamente solo in Scozia nei suoi anni migliori al Rangers. Per il resto occasioni sprecate come alla Lazio. E’ diventato famoso più per gli eccessi alcolici e i problemi psicologici che per la tecnica.

(Photo DANIEL LEAL-OLIVAS/AFP via Getty Images)

1) Cassano

Secondo France Football a guidare questa Top 10 dei talenti sprecati non può che esserci Antonio Cassano. Ha vinto uno Scudetto e una Liga e ha segnato 150 gol, ma sono numeri lontanissimi da quello che avrebbe potuto raggiungere se avesse sfruttato le sue qualità. Tanti errori e tanta superficialità che ne hanno minato la credibilità e la carriera. Il suo meglio l’ha dato tra Roma e Sampdoria, ma come ha detto Francesco Totti: “Antonio è il più forte con cui ho giocato, un talento puro che ha mostrato solo un terzo del suo potenziale”.

 

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Published by
Christian Conte