Furia Tudor: non fa prigionieri | Questi bianconeri fanno le valigie e se ne vanno

Igor Tudor, allenatore della Juventus - lapresse - calcioinpillole.com
Carota ma soprattutto bastone per il nuovo allenatore della Juventus. Così vengono riscritte le strategie di mercato di tanti bianconeri.
Come si fa a privarsi di un allenatore che in poche giornate centra la qualificazione in Champions League? Questa domanda se la stanno facendo anche i vertici dirigenziali di una Juventus profondamente cambiata dalla precedente gestione tecnica, e ora padrona del proprio destino in ottica quarto/terzo posto.
Da Igor Tudor a Thiago Motta il passo non è affatto breve, modi diversi di giocare, mondi differenti sotto la gestione di certi giocatori. L’esempio eclatante è Kenan Yildiz. La stellina turca s’è accesa a intermittenza sotto la gestione dell’ex allenatore bianconero. Per due motivi.
In primis per il minutaggio. Thiago Motta faceva affidamento su Yildiz, non tanto quanto Igor Tudor. Ma soprattutto lo utilizzava in maniera differente rispetto al nuovo allenatore della Juventus. Un cambiamento radicale che ha portato subito dei benefici.
Sin dal suo insediamento Yildiz è tornato a fare il dieci: più centrale rispetto alla posizione del turco nello scacchiere tattico di Thiago Motta, soprattutto più vicino alla porta avversaria, più libero di creare ma anche con meno difensivi. Et voilà, Yildiz è tornato a convincere, trascinando la Juventus al quarto posto.
Carota e bastone
Differente anche la gestione che ha deciso di utilizzare il croato nei confronti della sua Signora. Il gruppo al centro del progetto, con il dialogo a fare da collante: nessun silenzio assordante, solo trasparenza. Carota ma anche bastone.
È qui che nasce il dito puntato nei confronti dei subentranti di Juventus-Lecce: da Kolo Muani a Chico Conceicao, passando per Savona (lanciato da Motta) e Cambiaso. Nessuno di loro ha convinto per il modo con cui è entrato. Per Tudor non devono esistere cali. E chi sbaglia, paga.
Mercato da riscrivere
Se la Juventus sta pensando a Tudor anche per la stagione che verrà, la forte sensazione da queste prime gare è che bisognerà stravolgere la strategia di mercato, per certi versi trasformarla da quella che era l’idea primordiale.
Con Thiago Motta, per esempio, si stava già lavorando con il Porto al riscatto di Francisco Conceicao: nel 3-4-1-2 di Tudor non c’è spazio per il figlio d’arte. Idem Kolo Muani, che già ai tempi di Thiago Motta aveva dato segnali di discontinuità dopo un inizio strabordante. Dulcis in fundo Yildiz: in caso di pass-Champions non c’è proprio motivo per cederlo. Anche qui, per due motivi: il primo è economico, il secondo tattico perché Yildiz in quella posizione può essere presente e futuro di una Juventus che vuole tornare a vincere. L’unica cosa che conta alla Continassa.