Gattuso come Trapattoni? Ieri ha “vinto” il catenaccio

Gattuso

(Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

“Adesso è il momento di stare tutti in difesa, io resto a casa”. Questo è uno dei messaggi più belli lanciato mesi fa da Giovanni Trapattoni, storico allenatore di calcio, per combattere il Covid-19. Lui che la difesa la conosce molto bene, punto di forza della sua tattica.


Il Trap (questo il suo soprannome) è uno dei primi esponenti nel mondo del calcio della “zona mista”un modo di giocare che unisce il catenaccio italiano al calcio totale olandese. In questo modo i difensori marcavano ad uomo, con il libero pronto ad impostare l’azione. Così, nel reparto offensivo, i giocatori potevano disporsi a zona in modo da avere più movimento e interscambiarsi durante la partita.

Il giocatore chiave del suo gioco era il regista, che poteva con solo qualche tocco far scattare i suoi in contropiede e trasformare l’azione da difensiva ad offensiva. Grazie a questa tattica si affermò in tutto il mondo soprattutto alla guida della Juventus, squadra con cui ha vinto 6 scudetti, 2 Coppe Italia, 2 Coppe UEFA, 1 Coppa delle Coppe, 1 Supercoppa UEFA, 1 Coppa dei Campioni e per concludere 1 Coppa Intercontinentale. I numeri parlano da sè: uno degli allenatori più vincenti della storia con una sola squadra di club.

Durante i suoi anni da allenatore dei bianconeri, la media gol iniziò a calare sempre di più: passò da 2,25 a 2,1, continuò a scendere fino a raggiungere addirittura una soglia più bassa dei 2 gol a partita. Era la Juventus a cui tutti cercavano di ispirarsi per trionfare: il catenaccio aveva funzionato.

Gattuso, uno stile che si avvicina a Trapattoni

I tempi sono cambiati ormai, il gioco del calcio si sta modificando sempre di più. Eppure, ci sono molti allenatori che ancora si ispirano ad allenatori dei vecchi tempi.

Gennaro Gattuso, nella partita di Coppa Italia contro l’Atalanta pareggiata per 0-0, ha usato in parte la “zona mista” del Trap. Il suo Napoli ha aspettato gli avversari in difesa, per rubare palla e creare ripartenze. Ha voluto sperimentare la prudenza, aggettivo che non si assegnava in una partita dei Partenopei da anni ormai. Difesa a 3 con i due esterni arretrati e 2 mediani a centrocampo, Insigne trequartista ed una sola punta. Così, il Napoli, ha portato a casa uno 0-0 che vale oro per la qualificazione al prossimo turno.