Genoa, Ballardini: “Il ritorno una splendida follia”

Ballardini Genoa

(Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

Davide Ballardini è tornato al Genoa e per l’ennesima volta lo ha salvato. Oggi ha parlato del suo ritorno e del legame con questa squadra in un’intervista al Secolo XIX.

Ecco le sue parole:

Sul ritorno: Una splendida follia, una squadra che ormai fa parte della mia vita. Siamo venuti e tornati tante volte, spesso la parte affettiva ti farebbe dire di no, sarebbe più comodo andare da altre parti dove sentirei meno responsabilità. Ma proprio per questo ho parlato di voglia matta, serve un po’ di follia per venire qui nelle condizioni di classifica in cui negli anni abbiamo trovato la squadra. Ma poi viene quella voglia matta e allora tutto diventa più facile.”

Sul Genoa più forte mai allenato: Credo che il primo Genoa, quello che vinse due derby e battè la Roma 4-3 in rimonta, fosse superiore. Quella squadra era padrona del campo, questa sta ottenendo buoni risultati ma siamo stati padroni del campo a tratti. Siamo molto contenti di quanto fatto sinora ma bisogna continuare così. La lotta salvezza è più dura con squadre ora indietro ma molto attrezzate.”

Riguardo le dimissioni di Prandelli: “Non conosco la vicenda e qiundi non posso dare un giudizio, direi solo cose sciocche. In generale posso dire che qui in porto, ad esempio ci sono persone che lavorano duramente, che hanno perso la vita lavorando. E noi siamo dei privilegiati a fare il lavoro che facciamo.”

Su Scamacca: “Gianluca è serio, pulito, attento. Tutti noi ci adoperiamo per farlo crescere perchè da parte sua c’è la voglia di migliorare. Sono due-tre settimane che sta andando alla grande, non si ferma solo a fare una cosa ma dà massima disponibilità. Se continua con questo atteggiamento, questa purezza, farà grandi cose.”

Su Pandev: “Giovane di testa, sta bene, non ha senso che voglia smettere. Sono convinto che continuerà, arriverà fino a giocare il Mondiale. Non gli devi insegnare nulla, si diverte: può solo continuare.”

Riguardo Destro e Pjaca: Mattia può andare avanti altri 4-5 anni, lo vedo maturo, responsabile, lavora per la squadra e ha ritrovato il gol. Marko è talento puro, glielo dico sempre: non si deve risparmiare perchè ha grandi doti e deve utilizzare al meglio.”