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Gianluigi Buffon compie 44 anni: “Gioco fino a 50? Comanda il campo”

Gianluigi Buffon nella giornata di oggi spegne 44 candeline, tante per un giocatore ancora in attività ad alti livelli. Il campione del mondo non ha intenzione di abbandonare la sua amata porta, ed ha in programma di continuare a giocare finché fisico e campo glielo permetteranno. Nell’ultima intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, Buffon si è espresso su diversi argomenti. Ha parlato della sua Juventus, del “caso Dybala“, di Vlahovic, della depressione che lo ha colpito e delle accuse sulle scommesse. Di seguito tutte le sue parole.

Le parole di Buffon

Sulla Juventus

“Ha passato un momento di disorientamento, ora sembra sulla strada giusta. Allegri nell’ultimo mese e mezzo ha drizzato le antenne, ha capito che bisogna stare sul pezzo e ha fatto bene a ricercare la compattezza”.

Vlahovic

“Vlahovic è l’acquisto più bello, grande, sorprendente: con Haaland e Mbappé, è il miglior giovane al mondo.Ha qualcosa di diverso, la presenza scenica dei grandi 9. E poi è un’evoluzione: ai miei tempi non esistevano i giocatori di 1.90 con quel dinamismo”.

Dybala

“Se Paulo decidesse di rimanere, farebbe una gran cosa. Io lo farei anche rinunciando a qualcosa economicamente, ma solo se mi sentissi apprezzato. Se fossi la Juve mi stuzzicherebbe la suggestione Dybala-Vlahovic. Io futuro dirigente della Juve? Non ho alcun accordo con Agnelli, se non il fatto che sono il padrino di sua figlia”.

Sui Mondiali in Qatar

“Non lo sogno più. Ho sempre parlato del Mondiale per proteggermi da chi si chiedeva ‘Buffon perché continua?’. In realtà continuo perché faccio ancora cose che altri non fanno, ma le dinamiche mi fanno pensare che il Qatar sia impossibile. È giusto così, vanno rispettati i pensieri e le scelte di un uomo intelligente come Mancini. Ci siamo sentiti solo tre anni fa, ma è corretto scelga come ritiene più adatto, anche per proteggere il gruppo. E poi i portieri sono forti. Sarei utile nello spogliatoio? Non sono riflessioni che posso fare io. Certo, Chiellini-Bonucci hanno enorme esperienza”.

Balotelli in Nazionale

“Il discorso su Mario può diventare pruriginoso.Diciamo che bisogna avere fiducia in Mancini. E poi chiamare Balotelli ha una logica. Non so se sia giusto o sbagliato, ma ha una logica”. 

Su Joao Pedro, Fagioli e Scamacca

“Su Joao Pedro, molto per me dipende da quanto uno sia integrato. Camoranesi, ad esempio, era uno di noi al 100%. Quanto a Fagioli ha qualcosa di speciale. Come Verratti, Donnarumma… e non mi vengono altri nomi. Anzi, il tiro di Scamacca è speciale: non ne vedevo uno così da Balotelli”.

Ilicic e la depressione

“Per risalire dalla depressione devi aggrapparti a qualcosa che hai dentro. Io mi sono imposto di trovare il modo di uscirne. Ce l’ho fatta dopo 7 mesi senza prendere una medicina, anche se tutti me ne propinavano. Ho trovato la forza avvicinandomi all’arte, prendendo emozioni dai quadri”.

Gli errori del passato

” Il ‘Boia chi molla’ è stato un errore, con la consapevolezza di oggi. Io però ne ignoravo il significato, come per il numero 88. Quando si fanno investimenti, invece, ci sta che qualcuno possa andar male, e nel mio caso si è ammalata la persona che gestiva un’azienda. In Italia poi ci si sofferma sugli errori, per felicità da disgrazia altrui, ma io ho pagato tutto con la mia faccia: morirò con la felicità di essermi speso e aver vissuto”. 

Scommesse

“Sono l’attacco più vergognoso. Mi dà fastidio sia stata messa in dubbio la mia correttezza sportiva. Se ho scommesso, e mai sulle partite, è stato perché chi vive la nostra vita deve trovare una trasgressione. Io non vado in discoteca, non ho mai fatto uso di droghe, ho sempre avuto solo una donna. Scommettevo, ma quelli sono fatti miei. E da lì a vendere partite, al riciclaggio, ad altre cose losche… ce ne passa”. 

Il futuro di Buffon

“Vediamo come finiamo e come finisco io. Sento la responsabilità di rappresentare la gente di Parma, che mi dà amore incondizionato. E qui… colpo di scena. Mi sono dato un obiettivo: se l’Italia non andrà ai Mondiali, mi toccherà puntare ai prossimi. Non mi sorprenderebbe trovarmi a 48 anni in grande forma. Jordan non escludeva di giocare a 50 anni? Lo capisco, tanto alla fine comanda solo lui: il campo”.

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Published by
Federico Draghetti