Gigi Buffon, l’ultimo baluardo dei sognatori romantici

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(Photo credit should read ODD ANDERSEN/AFP via Getty Images)

“Viaggiare è più bello che arrivare. Battersi è più bello che vincere”. Gigi Buffon è sempre stato questo…un uomo, prima che un calciatore fuori dalla norma. È un sognatore libero, un lottatore. È un essere umano puro e spesso fragile, in un mondo dove il dimostrarsi invincibili la fa da padrone. Dal debutto ancora minorenne in quel Parma-Milan del 1995 al colpo di reni su Iniesta in finale di Champions League nel 2017, passando per la Coppa del Mondo vinta con la sua amata Italia: Buffon ha segnato un’epoca fatta di sogni, sacrifici e umiltà.

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(Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

Gigi Buffon, l’essere umano più umano tra gli alieni su un campo di calcio

Il 2 agosto 2023 si è chiusa un’era calcistica e non solo; perché Gianluigi Buffon è stato un’icona per milioni di persone innamorate della vita, dalla fine degli anni ’90 ad oggi. Gigi è stato la perfetta rappresentazione dell’umanità sul prato verde, la raffigurazione impeccabile di chi non piega la testa davanti alle difficoltà e alla situazioni complicate. “Gigi, adesso hai bisogno di cose normali”. La depressione avuta e sconfitta in giovane età è solo una delle tante conferme. Nella normalità Gianluigi ha trovato la sua felicità…tranne che sul campo, lì l’essere normali non era contemplato.

Mai zitto, mai domo, ma mai fuori posto. Buffon ha sempre detto la sua senza vergognarsi mai, senza mordersi la lingua, ma sempre con toni giusti, educati e sinceri…come al termine di quell’amarissima finale di Champions nel 2018. La voglia di emergere, la costanza nel restare ad alti livelli, ma anche la forza di rialzarsi e il coraggio di ripartire, sempre con la testa bassa e con la voglia che ha un ragazzino di giocare a pallone. Gigi Buffon è un eterno bambino che ha volato per 30 anni come Superman in un campo di calcio, difendendo quella porta come se fosse un membro della sua famiglia.

Da molti Buffon è considerato il portiere migliore della storia del calcio, ma questo non sta a noi giudicarlo. Una cosa però è certa: Gigi non è stato un portiere, è stato il portiere. “Senza sogni non si vive, si sopravvive. Senza sogni non sei il protagonista della tua vita, ma sei solo una scolorita figura che ha accettato rassegnato la propria esistenza, senza squilli, senza sussulti, senza vita”. L’idolo di molti, ma soprattutto di chi da sempre sogna coi piedi per terra. L’essere umano più umano tra gli alieni su un campo di calcio.