Giovanni Galli. “Milan impaurito con l’Inter, su Leao e Maignan…”

Inter Milan

(Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

L’ex portiere del Milan, Giovanni Galli, ha analizzato il derby perso ieri sera dai rossoneri. Di seguito le sue dichiarazioni a Radio Anch’io lo Sport.

Inter-Milan, l’analisi di Giovanni Galli

Inter Milan
(Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

“Il Milan è una squadra sgonfia, sotto tutti i punti di vista. Non c’è intensità, non ci sono idee. E’ una squadra che si rende conto di avere delle grandi difficoltà, e di fronte a esse gli manca il coraggio che l’anno scorso l’ha portato a vincere il titolo. Quando subentra la paura ti porta a commettere errori su errori. La difesa scappa sempre, fanno fatica a muoversi senza palla, sembra quasi che ci siano giocatori che non vogliono la palla”.

Quanto ha pesato l’assenza di Maignan?
“L’anno scorso è stato determinante, sia come prestazioni che per personalità. La presenza del portiere, sentirla, anche tra il pubblico, è un qualcosa che si diffonde. Se hai una figura in mezzo al campo come un grande portiere, è una cosa importante. Tatarusanu non è fortunato. Gli tirano in porta tante volte, delle volte fa cose egregie, altre volte prende molti gol. Lui non ha tanti estimatori sia tra il pubblico che nella stampa e dunque si punta spesso il dito contro di lui, che ha la maglia diversa e porta i guanti. E’ ingiusto che venga imputato come principale causa della situazione milanista”.

Galli parla di Leao

Leao
(Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Cosa pensa della situazione di Leao?
“Io ho grande fiducia e stima nell’uomo Pioli. Se lui fa delle scelte le fa in modo ponderato. Si è sempre messo al fianco dei giocatori, dunque c’è qualcosa che non lo convince. C’è una situazione che non lo rassicura. Ha quasi atteggiamenti indolenti, come se ti facesse un piacere a giocare. Conta anche la forma fisica e quella mentale. Al Mondiale poteva essere una stella ma non è mai stato titolare. Ha perso un po’ di autostima. La deve ritrovare con le prestazioni e facendo cose importanti anche in allenamento. Vederlo riscaldare, ti monta la rabbia. Lo vedono tutti, al di là del talento che è sotto gli occhi di tutti. Quando sei in campo non puoi far finta di fare un piacere a qualcuno”.

Vicario?
“È un ragazzo che merita tanta attenzione. E’ arrivato tardi perché spesso ha fatto il secondo, ma è esploso grazie all’opportunità di Empoli. Sembrava dovesse finire in squadre importanti a cifre importanti, e io avevo dei dubbi. Però la seconda stagione è meglio della prima”.

Il Napoli ha già vinto il titolo?
“Mi sono convinto dopo la partita di San Siro, quando perse 1-0. Una squadra che mette dentro 5 attaccanti continuando però a giocare, senza mandare la palla in area sperando che succeda qualcosa, quello mi ha dato la convinzione che il Napoli avesse preso la strada giusta”.