Griezmann chiude con Huawei, in contrasto con la persecuzione cinese

Quando politica e temi sociali si intrecciano con il mondo del pallone. Il noto colosso cinese Huawei, è entrato in un’aspra vicenda globale che, negli ultimi giorni, ha fatto molto discutere, arrivando a coinvolgere il campione Antoine Griezmann. L’hanno chiamato “Uyghur alert” ed è uno scandalo che, ora dopo ora, sta entrando sempre più insistentemente nelle discussioni collettive, soprattutto sui social. A quanto pare, la compagnia orientale, avrebbe sviluppato un nuovo software adibito al riconoscimento facciale. Tale identificazione, sarebbe volta allo scopo di individuare gli abitanti riconducibili all’etnia Uigura. Gli uiguri rappresentano una minoranza di religione musulmana, nonché di etnia turcofona, residente nella regione dello Xinjiang, ossia nel nord-ovest della Cina. Fin dal 2001, tale popolo, ha subito forti persecuzioni, presentate all’opinione pubblica come azioni di lotta al terrorismo.

Secondo l’organizzazione Chinese Human Rights Defender, nella regione degli Uiguri si verifica il 20% degli arresti del paese, con controlli e sorveglianza speciale senza sosta, né limiti giurisdizionali. Addirittura, dal 2017, alcuni istituti di ricerca geopolitica, hanno insinuato il dubbio che possano esistere dei lager, in cui vengono condotti i membri dell’etnia Uigura. Il software creato da Huawei, negli ultimi giorni, ha aizzato la tempesta. Infatti, servirebbe proprio a coadiuvare il governo locale nella persecuzione agli abitanti uiguri dello Xinjiang.

L’annuncio su Instagram di Griezmann

In aperta polemica, il centravanti del Barcellona Antoine Griezmann, ha scelto di interrompere il rapporto con Huawei. Tale collaborazione, durava dal 2017, quando Griezmann ebbe il ruolo di Brand Ambassador. Il campione del mondo di Russia 2018, ha affidato ad Instagram il ruolo di veicolo di informazione, relativa a tale scelta. Sul noto social, invero, Griezmann ha postato tale messaggio, dando l’annuncio della rottura dei rapporti: “A seguito di forti sospetti che l’azienda Huawei abbia contribuito allo sviluppo di un software per il riconoscimento facciale, annuncio che metto immediatamente fine alla partnership che mi lega a questa azienda”.