Vincenzo Grifo, il trequartista tuttofare che ha conquistato Mancini

OneFootball - (Photo by Claudio Villa/Getty Images)

Il nome di Vincenzo Grifo, ha iniziato ad orbitare attorno alle trame della Nazionale Italiana nel 2018. Il CT Roberto Mancini, nel diramare la convocazioni per il doppio impegno di Nations League, contro Portogallo e USA, porta con sé tre esordienti. Tra questi, figura il nome di Vincenzo Grifo. “Ma chi è questo Grifo? Dove gioca?” Era il quesito più gettonato tra i tifosi italiani. Il 20 novembre 2018, in occasione del match contro gli Stati Uniti, Grifo fece il suo esordio con la maglia azzurra; un esordio non banale. Partito dalla panchina, al 45′ subentrò al posto di Federico Chiesa, inaugurando la sua storia con la Nazionale Italiana e, verosimilmente, portando sulle spalle una pesantissima maglia numero 10. Fu solo il primo step di un percorso che, ad oggi, vede Grifo come uno dei jolly preferiti di Roberto Mancini, nonché una delle soluzioni più interessanti per l’assetto tattico della Nazionale Italiana.

Chi è Vincenzo Grifo

Vincenzo Grifo è nato a Pforzheim il 7 aprile del 1993. Non parliamo di un giovanissimo, neppure di un calciatore con dei trascorsi in Serie A. Grifo infatti è tedesco e, inevitabilmente, ha ottenuto la cittadinanza italiana grazie alle radici italiane dei genitori. La madre è di Lecce, il padre di Naro, un comune nell’agrigentino. La sua esperienza professionale, nonché quella di vita, si concretizza totalmente in Germania. Costruitosi come calciatore nelle giovanili del Karlsruhe, nel 2012 esordì in Bundesliga con la maglia dell’Hoffenheim, contro il Greuther Fürth. Grifo, allora 19enne, subentrò al posto di Takashi Usami. Il suo primo anno nella massima serie tedesca, si concluse con 12 presenze in campionato senza trovare il gol, se non in Regionalliga, dove riuscì a collezionare 5 marcature in 13 apparizioni.

La crescita in Germania

Dopo una girandola di prestiti, tra Dinamo Dresda e FSV Francoforte, nel 2015 lo acquista il Friburgo per la cifra di 1,5 milioni di euro. Nel Friburgo, ai tempi in “Serie B” tedesca, si rende protagonista di una brillante stagione da 14 gol e 15 assist in 31 presenze. Grazie anche alle sue prestazioni, il Friburgo conquista la promozione e, consequenzialmente, Vincenzo Grifo torna nella massima serie teutonica. La stagione successiva è quella del primo gol in Bundesliga. Nell’ottobre del 2016, infatti, segna contro l’Eintracht Francoforte il gol decisivo per la vittoria. Il suo primo anno da protagonista tra i “grandi”, si conclude con 6 gol in campionato, a fronte di 30 presenze.

Le sue buone prestazioni, convincono il Borussia Monchengladbach ad investire su di lui. Tuttavia, l’esperienza nella Renania settentrionale non darà le giuste soddisfazioni al ragazzo. Dopo appena 18 presenze tra campionato e Coppa nazionale, senza gol ma con 4 assist, Grifo è già con le valige in mano. Ad accoglierlo c’è l’Hoffenheim che lo fece esordire a 19 anni. L’Hoffenheim gli concede un’altra “prima volta” di rilievo, infatti, il 27 novembre 2018 avviene l’esordio in Champions League, subentrando negli ultimi cinque minuti nel match contro lo Shakhtar Donetsk. Neppure il ritorno all’Hoffenheim favorirà la consacrazione definitiva di Grifo, infatti, nella sessione invernale torna in prestito al Friburgo.

L’esplosione al Friburgo

Lo stesso Friburgo, successivamente, lo riscatterà a titolo definitivo facendone un uomo cardine. Infatti, tra le file dei Breisgau-Brasilianer, dal suo ritorno Grifo colleziona 51 presenze tra campionato e Coppa di Lega, portando a referto 12 gol e 16 assist, finché gli occhi di Mancini non si sono poggiati su di lui, aprendogli le porte della Nazionale.

Vincenzo Grifo rappresenta un vero e proprio tuttofare della linea della trequarti. Principalmente schierato come esterno sinistro, sa calarsi perfettamente anche nel ruolo del trequartista puro tra le linee. Il 27enne tedesco, si distingue per una visione di gioco non comune, coadiuvata da una spiccata eleganza nelle giocate. Grifo è una soluzione importante anche nelle palle inattive, nonché un vero e proprio geometra del cambio campo, sfoggiando soluzioni di lancio a lungo raggio, caratterizzate da precisione ed egregia lettura tattica. nell’assetto tattico di Mancini, Grifo si colloca in un contesto che lo vede fondamentale nel fraseggio finalizzato alla verticalizzazione, pur non disdegnando il “lavoro sporco” di ripiegamento senza palla.

Con la doppietta all’Estonia, siglata nella serata di ieri sotto la guida di Evani, Grifo è diventato il primo calciatore della storia della Nazionale, a segnare una rete in azzurro senza aver mai giocato per un club italiano. L’esterno del Friburgo, inoltre, è il 27esimo marcatore della gestione Mancini. Non vuole fermarsi il ragazzo che, come dichiarato a fine match, ora sogna un posto da protagonista al prossimo Europeo e, in futuro, perché no un approdo in quell’Italia che, pur non avendolo visto in azione sui propri campi, si sta affezionando a lui. Grifo sogna e segna, nella speranza di conquistare sempre di più i riflettori della Nazionale di Mancini.