Guai per Cavani: Il ‘Matador’ rischia una squalifica per razzismo

OneFootball - (Photo by Alex Livesey/Getty Images)

Momento aureo in campo. Guai in arrivo fuori dal rettangolo verde. Edinson Cavani, reduce da una doppietta contro il Southampton, ora rischia una squalifica a causa di un commento su Instagram, riconducibile al razzismo. A seguito della pubblicazione di una story sul noto social network, l’ex centravanti di Napoli e Psg, ha ricevuto un elogio da un supporter che ha risposto: “Asi te queiro Matador!” (“Così ti voglio Matador!”, ndr). A tale commento, Edinson Cavani ha replicato con: “Gracias Negrito!”.

La Rete si è subito indignata e, il chiacchiericcio mediatico, ha celermente scatenato la polemica. L’attaccante del Manchester United, in pochi minuti ha subito eliminato la story con il commento incriminato. Ma la polemica non si placa, anzi. La Federcalcio inglese ha aperto un’indagine e Cavani, verosimilmente, potrebbe incappare in una pesante squalifica per razzismo. Il precedente del 2011, riguardante Luis Suarez, portò ad una squalifica di ben 8 giornate. C’è da dire che, il precedente del Pistolero, era differente nella buona sostanza. Infatti, Suarez insultò con veemenza Evra, nel corso del match tra Liverpool e Manchester United. Nel caso di Cavani si tratta di un epiteto definito inopportuno ma, a margine di un ringraziamento e non di una diatriba. Motivo per cui, le indiscrezioni, parlano eventualmente di tre giornate di squalifica.

Tramite un comunicato pubblico, Cavani ha rigettato le accuse di razzismo, cercando di placare gli animi: “L’ultima cosa che volevo fare era offendere qualcuno. La mia intenzione era semplicemente quella di ringraziare affettuosamente un amico dopo i complimenti ricevuti domenica a fine partita. Se il messaggio è stato male interpretato, me ne scuso sinceramente. Ho cancellato il messaggio appena ho capito che potesse essere male interpretato”.

Lo stesso club, inevitabilmente, si è schierato dalla parte del Matador: “Siamo sicuri che le intenzioni di Cavani non fossero affatto discriminatorie. Non c’era alcun intento dannoso dietro il messaggio di Edinson che si è scusato non appena ha capito che potessero esserci fraintendimenti. Il nostro club è da sempre impegnato nella lotta contro il razzismo”.