Guardiola: “Non è sport se la vittoria è garantita”

Guardiola

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Tra i manager dei 12 club che hanno dato vita alla SuperLeague, Pep Guardiola era forse il più atteso. L’occasione, per dire la sua, il tecnico del Manchester City, il simbolo di un calcio sempre più globale, arriva dalla conferenza stampa in vista del match contro l’Aston Villa. Che, ovviamente, passa in secondo piano, visto il momento. Le parole di Guardiola, però, si sono rivelate ben più ponderate e misurate di quanto ci si sarebbe potuti aspettare. Più che una contrarietà, una visione critica dell’accesso alla stessa SuperLeague, ma anche la necessità di volerne e doverne capire di più.

“Superlega? Mi piacerebbe che il presidente del comitato spiegasse al mondo come sia stata presa questa decisione. Sostengo il mio club. Amo far parte di questa società. Ovviamente però ho anche la mia opinione; in questo momento è solo una constatazione. Ecco perché è scomodo per i manager. Non ho tutte le informazioni in merito alla Superlega, ne ho soltanto alcune. Perché queste squadre sono state selezionate per giocare questa ipotetica competizione in futuro? Lo sport non è più sport se non esiste il rapporto tra fatica e risultato. Lo sport non è più sport quando la vittoria è garantita. Non è uno sport quando non importa se perdi. Non è giusto che le squadre combattano al vertice e non possano qualificarsi“.