Hakimi si è preso l’Inter: raggiunto Maicon e Conte cambia

Hakimi Inter

(Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Quando è arrivato all’Inter le aspettative su Achraf Hakimi erano altissime. Un’inizio un po’ altalenante soprattutto con qualche errore di troppo in Champions League e una fase difensiva da imparare. Da dicembre, però, c’è stata la svolta definitiva. Hakimi ha iniziato a segnare con continuità e ad essere fondamentale per il gioco della squadra nelle due fasi. In quella offensiva trova più spazio nella corsa e punta l’uomo. In quella difensiva inizia a cavarsela trovando il tempismo giusto negli interventi. Conte lo diceva che sarebbe arrivato il suo momento e che potenzialmente si tratta di un fuoriclasse. Può migliorare molto, ma ora Hakimi si è preso l’Inter.

In campionato tra novembre e dicembre Conte gli ha preferito Darmian contro le squadre che attaccano alte. Con Atalanta, Sassuolo, Cagliari e Napoli, infatti, è subentrato solo nel secondo tempo. Il fatto che ieri abbia giocato titolare contro la Roma dimostra che la crescita c’è stata. La Roma è probabilmente una delle due squadre che mantiene la più alta pressione offensiva e l’Hakimi di settembre/ottobre avrebbe patito molto Spinazzola. Nulla di tutto questo, è stato lui la spina nel fianco della Roma e non il contrario. Il gol poi è stato di pregevolissima fattura. Il numero 6 in Serie A con 4 assist. Numeri da record che riportano alla stagione 2009/10 in cui Maicon fece gli stessi gol, ma in tutto il campionato.

Hakimi garantisce all’Inter qualità, spinta, corsa, capacità di puntare l’uomo e un’alternativa nel gioco. Nella fascia sinistra questo non avviene. Perisic difficilmente punta l’uomo e corre nello spazio. Young qualche volta lo fa, ma vista l’età capita di rado. Per questo Hakimi risulta fondamentale per l’Inter. Se c’è da attaccare può crossare o entrare in area, se c’è da difendere è utile sia in chiusura sia come uomo della ripartenza. Conte l’ha capito e adesso difficilmente potrà fare a meno di lui. D’altra parte si tratta di un ragazzo di 22 anni ancora con ampi margini di crescita, ma già con tanta esperienza. I 40 milioni spesi per lui sembrano essere stati un investimento azzeccato dopo tanti anni con la fascia destra senza un vero padrone.