I gioielli valorizzati dall’Atalanta, un esempio da seguire

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(Photo by FRANCK FIFE / AFP) (Photo by FRANCK FIFE/AFP via Getty Images)

Il mercato italiano da inizio anno non è stato tra i più brillanti che ricordiamo. Il valore totale delle spese si è fermato a 784,72 milioni (329 acquisti), mentre quello in entrata ha registrato poco più di 800 milioni di euro (715 cessioni). Un bilancio positivo, dunque, sintomo di squadre a corto di fondi che hanno preferito incassare piuttosto che spendere. Il confronto con la Premier League è impietoso: 2,83 miliardi di euro spesi in totale e 989,51 milioni in entrata. Un passivo di –1,837 miliardi che evidentemente non pesa sulle casse inglesi.

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(Photo by Clive Rose/Getty Images)

Anche il mercato invernale non brilla, sono pochi finora i trasferimenti in Serie A. L’Atalanta ha operato un totale di 3 cessioni (23,45 mln) su 66 totali (81,21 mln); mentre gli acquisti sono stati 3 (5,7 mln) su 67 totali (98 mln). Il bilancio complessivo è in rosso di –16,80 mln, ma sappiamo che la Dea è capace di valorizzare i suoi giocatori come poche sanno fare.

D’altronde, l’obiettivo dell’Atalanta è, come ogni anno, la qualificazione per la Champions League, e quale palco migliore per mettere in mostra i propri gioielli? La corsa Europa che conta è, come riportato da scommesse.commentierecensioni.com, ampiamente raggiungibile, e allora si vedrà se il mercato è stato vincente anche quest’anno come quelli precedenti. Vediamo, a tal proposito, quali sono state le migliori plusvalenze bergamasche degli ultimi anni.

La cessione più fruttuosa per la Dea è recente: Cristian Romero, stagione 2022-23, al Tottenham per 48 mln di euro. L’acquisto del difensore argentino dalla Juventus nel 2021-22 costò 17 mln, per un a plusvalenza di +33 mln. Segue Dejan Kulusevski, alla Juventus per 35 mln nel 2019-20, preso nel luglio 2016 dall’IF Bromma U17 per 3,5 mln. Davvero un occhio visionario, che ha saputo vedere nel sedicenne svedese un affare di +31,5 mln.

È ancora la stagione 2019/20 che regala cessioni importanti ai bergamaschi. Franck Kessié viene ceduto al Milan per 32 mln di euro dopo essere stato preso dalla Stella Club d’Adjamé, club della Costa d’Avorio, per 1,5 mln. Era il 2015, e Kessié valeva solo 300 mila euro sul mercato. Grazie all’Atalanta ora vale 35 mln e al club di Zingonia ha fruttato +30,5 mln.

Di nuovo un club milanese, stavolta sponda Inter, a far registrare un’entrata degna di nota: Alessandro Bastoni diventa un difensore interista il 30 agosto 2017. È un guadagno pulito per l’Atalanta, perché il classe ‘99 è cresciuto nel “Centro Bortolotti” e fa entrare un netto +31,1 mln nelle casse societarie. Robin Gosens è invece una promessa futura. Preso dall’Heracles Almelo nel 2017 per 1,17 mln, il 27 gennaio 2022 viene acquistato dall’Inter in prestito con obbligo di riscatto. A partire dal 1° luglio vestirà ufficialmente l’altra maglia nerazzurra per 27,4 mln di euro. Operazione che fa segnare altri +26,23 mln sul registro dei guadagni.

Andrea Conti, terzino destro classe 1994, è un’altra cessione pulita per un ragazzo cresciuto nelle giovanili bergamasche. +24 mln di euro dal Milan nella stagione 2017-18. Come lui anche Amad Diallo, sfornato dall’instancabile fucina della Dea e ceduto al Manchester United per +21,3 mln.

Chiudiamo con Bryan Cristante e Gianluca Mancini, entrambi ceduti alla Roma per un movimento totale (tra prestiti onerosi e trasferimenti) di 27 mln per il primo e 23 mln per il secondo a fronte di una spesa di 9,5 mln e 1,9 mln. Il guadagno? +38,6 mln (+17,5 +21,1).

Insomma, una società che riesce ogni anno a chiudere in attivo e raggiungere comunque traguardi importanti. Il segreto parte dal basso, dalla scuola calcio fino al settore giovanile, per terminare poi con scelte societarie lungimiranti e un pizzico di audacia nel proporre giovani talenti sconosciuti ai più.