Iachini post-Napoli: “Giusto che la Fiorentina prosegua con un nuovo progetto”

Iachini

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Il tecnico della Fiorentina Giuseppe Iachini ha parlato dopo la sconfitta interna contro il Napoli.

Ecco le sue parole:

“Volevamo fare una buona partita provando a dare continuità ai risultati. Sulla compattezza siamo andati bene, concedendo pochissimo a una squadra che crea tantissimo, ma quando abbiamo avuto palla abbiamo fatto qualche sbaglio di troppo per poter essere pericolosi. Però capisco anche i ragazzi, è la terza partita in settimana e abbiamo un giorno in meno di recupero. La mancata brillantezza si è fatta sentire, peccato perché prima del rigore non stavamo rischiando nulla, poi invece si è andati su binari diversi.”

La maglia è un attimo tirata, appena appena, magari è stato un po’ accentuato il tuffo… Ma sono valutazioni arbitrali. Di certo ci dispiace, ma dobbiamo accettare questa decisione.”

“Avevamo la partita per essere incisivi nelle uscite, negli aggiramenti, come successo molto bene con Lazio e Juventus. Però tra qualche energia in meno e qualcosa da fare meglio nel palleggio, siamo mancati. Ho messo due mezzali offensive per essere incisivi davanti. Se però sbagli il primo passaggio non si può evidenziare lo sviluppo delle azioni. Comunque ho visto una squadra motivata e sempre in partita, che è quello che si doveva fare.”

“Ieri dopo lo studio video sono entrati il presidente, i dirigenti, tutto lo staff e anche i magazzinieri nella stessa stanza. La squadra di lavoro, tutta, mi ha regalato una maglia con scritto “Grazie Beppe”, si sono alzati ad applaudire e salutare, denota quanta paura ci fosse in questo gruppo che la stagione finisse diversamente. Invece ci siamo tirati fuori nonostante un calendario difficile, significa che la squadra ha lavorato bene. Bravi tutti, dell’attestato sono contento: le cose dette valgono così come i gesti, l’applauso nei miei confronti.”

“Il presidente dopo la Lazio mi ha fatto qualche battuta dicendo qualcosa ma gli ho detto: ‘Pres, c’è sempre un tempo per venire e per andare’. Giusto che la Fiorentina vada avanti col lavoro, con un nuovo progetto e che Beppe, legato ai fiorentini, se ne andasse. Non perché non sto bene ma perché qui, dove ho giocato 6 anni e allenato per due, ho una partecipazione di un certo tipo, nonostante lo stress non mi faccia paura, è proprio uno stato emotivo, Firenze e la Fiorentina non sono cose normali.”