Iervolino indagato per corruzione. Ma la Salernitana non c’entra

Iervolino indagato per corruzione - OneFootball

Il patron della Salernitana Iervolino è finito nel registro degli indagati nell’ambito di una operazione anti corruzione. Ma la vicenda non riguarda l’ambito calcistico.

La Guardia di Finanza ha aperto una inchiesta su un presunto caso di corruzione. Nel registro degli indagati sono finite sette persone, tutte legate all’ambiente dell’imprenditoria e della Pubblica Amministrazione a Napoli. Tra questi, anche il presidente e proprietario della Salernitana, Danilo Iervolino.

L’ambito calcistico però non c’entra nulla, perché le accuse riguardano un possibile scambio di favori fra Iervolino, all’epoca dei fatti proprietario dell’università telematica Pegaso, il segretario generale del Cisal Francesco Cavallaro, il segretario generale del Ministero del Lavoro Concetta Ferrari e l’ex vice capo gabinetto del Ministero del Lavoro Fabia D’Andrea.

Iervolino, accusa di corruzione nell’ambito di una operazione con la Pubblica Amministrazione

Iervolino accusato di corruzione – OneFootball

Come si legge su Calcio e Finanza, l’accusa sostiene che la corruzione aveva come obiettivo l’inserimento del Cisal nel patronato Encal-Inpal, con la divisione in Encal-Cisal e Inpal, per mantenere una serie di vantaggi economici e patrimoniali. Il Ministero del Lavoro aveva dato parere negativo nel 2018, ma nel 2019 l’opinione è cambiata drasticamente e si sospetta appunto che la concessione di favori – in particolare a Concetta Ferrari – sia stata decisiva per questo improvviso cambio di rotta.

Cavallaro avrebbe promesso l’assunzione del figlio della Ferrari in Pegaso, all’epoca, come detto, di proprietà di Iervolino. Sotto indagine sono finiti anche una vacanza a Tropea, il noleggio di una barca e acquisti di borse e cravatte firmate – al figlio della Ferrari è stato sequestrato un importo di oltre 68mila euro, cioè i compensi come professore alla Pegaso.

Per tutti gli indagati – compreso Iervolino – è stato chiesto il rinvio a giudizio da parte dei magistrati della Procura di Napoli e l’udienza preliminare è stata fissata per il prossimo 24 di novembre.