Il Granada, alla scoperta dell’avversaria del Napoli in EL

(Photo by JORGE GUERRERO/AFP via Getty Images)

Il Napoli ha pescato il Granada nei sedicesimi di finale di Europa League. Gli spagnoli si sono qualificati dopo aver raggiunto il 2° posto nel gruppo E, a -1 dal PSV Eindhoven capolista. Il bilancio recita un totale di 11 punti, frutto di 3 vittorie, 2 pareggi e una sconfitta. Si sono dimostrati leggermente più forti in casa, conquistando 6 punti su totali.

Granada, la storia

Il Granada viene fondato nel 1931 da Julio López Fernández come Recreativo de Granada. Dopo la Guerra Civile, gli spagnoli riescono a raggiungere la Primera División nella stagione 1940-41, dalla Tercera Regional, nell’arco di 7 campionati. La rosa era composta da giocatori giovani di qualità. Tra questi Floro, Millán, González, Maside e tanti altri. L’allenatore Victoriano Santos però abbandonò a sorpresa la compagine andalusa poco prima di terminare la stagione, per morire poco tempo dopo di tubercolosi. Nel 1959, il Granada conquista la finale della Copa del Generalísimo, l’attuale Coppa del Re, dopo aver battuto il Valencia in semifinale. Perde 4-1 con il Barcellona, ma è stata comunque una conquista.

Il periodo più alto

Gli anni ’70 e ’80 vedono l’apice della storia del club. Dal 1968 al 1976 riesce a mantenersi stabile nella massima serie, centrando per due volte il 6° posto in classifica. Importanti le vittorie contro Real Madrid, Barcellona e Athletic Bilbao. Dal 1980 il declino: per 35 anni, i Rojiblancos non riescono più a risalire in Primera, navigando tra Segunda, Segunda B e Tercera.

Momento attuale

Nell’estate 2009, il Granada è sull’orlo del fallimento. Allora, ci pensa la famiglia Pozzo, già proprietaria dell’Udinese, a rilevare le quote societarie. Nell’arco di due anni arriva il ritorno in Liga, battendo l’Elche in finale playoff. I Pozzo però, lasciano il club ai cinesi di Desports. Al primo anno del nuovo corso, il Granada retrocede in Segunda ma dopo due anni le cose si ristabiliscono, ottenendo una nuova promozione. Di più: la stagione 2019/20 termina con un ottimo 7° posto in classifica e la conseguente qualificazione ai turni preliminari di Europa League (prima volta nella storia) e la semifinale di Coppa del Re, persa con l’Athletic Bilbao.

Giocatori di spicco

Tra i giocatori più interessanti c’è il venezuelano Yangel Herrera, in prestito dal Manchester City e convocato stabilmente in nazionale. Uno dei protagonisti nei trasferimenti tra le società della famiglia Pozzo è Darwin Machís. Anche lui venezuelano, in Italia non ha potuto dimostrare tanto: solo 14 presenze e un gol in Coppa Italia con l’Udinese. Da segnare sul taccuino è il talento Luis Suárez, versione colombiana. Quest’anno è alla prima esperienza in Liga, con una crescita graduale dalla Segunda B verso le 200 presenze totali a 23 anni. Un’altra conoscenza del calcio italiano è Maxime Gonalons, ex Roma. Anche lui povero di numeri: 23 presenze e un assist in giallorosso nella stagione 2017/18. L’elemento d’esperienza non può che essere Roberto Soldado: 35 anni e tanta voglia di mettersi in mostra. Ex Real Madrid, Valencia e Tottenham con oltre 500 presenze e quasi 200 gol in carriera. ¿Qué más?