Il calcio inglese, Football Association e Premier League in testa, si rivolge con una lettera aperta ai Ceo di Facebook e Twitter, Mark Zuckerberg e Jack Dorse. Una misura che si è resa necessaria per il perpetuarsi degli insulti ricevuti sui social da calciatori, arbitri e addetti ai lavori. Tra le tante vittime dei leoni da tastiera, l’attaccante del Manchester United Marcus Rashford, bersaglio social per il colore della sua pelle. Ma non solo discriminazione razziale: emblematica la situazione dell’arbitro Mike Dean, costretto nientedimeno a chiedere di non arbitrare perché minacciato di morte. I vertici del calcio inglese hanno, dunque, lanciato un monito a Twitter e Facebook perché si impegnino nella lotta all’abominevole fenomeno degli insulti sul web. “Scriviamo per chiedere che per motivi di decenza umana di base voi usiate il potere dei vostri sistemi globali per portare questo ad una fine”, si legge nella lettera.
“Il linguaggio usato è svilente, spesso minaccioso, illegale. Causa angoscia ai destinatari e alla grande maggioranza delle persone che aborrono il razzismo, il sessismo e la discriminazione di qualsiasi tipo”. Si legge ancora: “La vostra inazione ha creato nelle menti degli anonimi autori la convinzione di essere fuori portata. Il flusso inarrestabile di messaggi razzisti e discriminatori si nutre di se stesso: più è tollerato da Twitter, Facebook e Instagram, piattaforme con miliardi di utenti, più diventa un comportamento normale e accettato”. La lettera è stata firmata dai principali enti del calcio d’oltremanica e dall’organizzazione antirazzista Kick It Out. Nella stessa, infine, si propongono in concreto delle misure drastiche che Twitter e Facebook dovrebbero attuare.