Il Napoli pareggia ad Udine per 1-1 e si laurea campione d’Italia per la terza volta nella storia

Il Napoli è campione d’Italia. Adesso è ufficiale: la squadra di Spalletti è riuscita a raggiungere un traguardo che mancava in città da 33 anni. Solo grazie a Maradona i partenopei sono saliti – per due volte – sul tetto d’Italia. Quest’anno, grazie alle capacità tecniche di Spalletti, alla lungimiranza di Giuntoli e Adl e la fame dei giocatori il terzo scudetto è tornato in terra campana.

Un obiettivo sfumato più volte negli ultimi anni: la stagione dei 91 punti con Sarri rappresenta la disfatta più grande insieme a quella della scorsa stagione sempre con Spalletti. E per un motivo e per un altro gli azzurri hanno sempre mancato l’obiettivo, ma quest’anno non c’è stata storia e il Napoli vince meritatamente con 21 punti di vantaggio sulla seconda.

Primo tempo

La prima frazione di gioco termina 1-0 per l’Udinese, che grazie ad un gran gol di Lovric dalla distanza passa in vantaggio. La compagine di Sottil è apparsa molto “aggressiva” lottando su ogni pallone. Al 22’ il Napoli attacca con insistenza con Kvaratskhelia che cade a terra in area facendo consultare il Var all’arbitro Abisso. Tutto regolare per il direttore di gara che decide di non assegnare il penalty. Un’altra occasione importante è arrivata al 32’ quando Victor Osimhen di testa sfiora il palo. Gran cross di Di Lorenzo che sfiora dunque l’assist.

Secondo tempo

Il secondo tempo inizia subito con i ritmi alti: il Napoli trova la rete del pareggio grazie a Victor Osimhen, che sigla il tap-in vincente che insacca il pallone nell’angolino basso destro. Dal gol in poi i ritmi sono vorticosamente calati: il Napoli ha comunque avuto il controllo del pallone (63% possesso palla). Spalletti decide di gestire la partita con diversi cambi, così come Sottil: l’Udonese si trova ormai in una zona intermedia della classifica e gli stimoli sono sicuramente calati. La partita termina 1-1 e il Napoli si candida campione d’Italia per la 3ª volta nella storia.