Il punto sul momento del Benevento, con Pasquale Ciambriello

(Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

Facciamo il punto sul Benevento con Pasquale Ciambriello, giornalista Ottochannel, telecronista ufficiale del Benevento Calcio e giornalista di Tuttomercatoweb.com. Intervenuto ai microfoni di CIP, l’esperto dei sanniti risponde alle nostre domande sul momento che sta attraversando la squadra di Filippo Inzaghi.

Iniziamo dalle prime tre partite della stagione, nelle quali i Sanniti hanno ottenuto 6 punti battendo Sampdoria e Bologna, arrendendosi solo alla corazzata Inter.

Qual è l’aria che si respira a Benevento dopo questo avvio convincente della squadra?

L’umore in città è alto, c’è tanta voglia di respirare calcio, quello importante, quello ai massimi livelli. Il Benevento ha giocato tre ottime partite, ma diverse tra di loro. Alla prima giornata è arrivato l’exploit di Marassi contro la Sampdoria, dove i giocatori sono stati bravi a ribaltare il doppio svantaggio. Contro l’Inter è arrivata una sconfitta, ma la prestazione è stata buona. Non va dimenticata l’enorme qualità della squadra che è stata affrontata. Contro il Bologna, invece, è stata una partita dura. I giallorossi sono stati bravi a rimanere in partita, sopratutto grazie alle parate di Montipò. Alla fine è arrivata una vittoria. Dopo la sosta affronteremo Roma e Napoli, è chiaro che partiamo sfavoriti, ma con umiltà e dedizione al lavoro proveremo a dire la nostra.

Un commento sul mercato appena concluso?

La società nella persona del presidente Oreste Vigorito, del direttore sportivo Pasquale Foggia e in sinergia con l’allenatore Filippo Inzaghi, è stata brava innanzitutto a mantenere l’ossatura che ci ha permesso di stravincere il campionato di Serie B. Come ad esempio Luca Caldirola che a mio modo di vedere è uno dei migliori difensori centrali italiani. A ciò si è aggiunto un mercato in entrata importante. Sono arrivati giocatori come Kamil Glik, calciatore di livello internazionale, vice capitano della nazionale polacca. Gianluca Lapadula che l’anno scorso non è riuscito a salvare il Lecce, ma che a livello personale ha fatto un gran campionato. Iago Falque è un calciatore importante, uno di quelli che ti fa fare un grande salto di qualità. Non vanno dimenticati neanche Gianluca Caprari che la Serie A la conosce molto bene. Due parole vanno spese anche per Daam Foulon, costato pochissimo, sta dimostrando di essere giovane interessante. Questa è una squadra costruita ad immagine e somiglianza del tecnico Filippo Inzaghi.

Contro il Bologna la ribalta è toccata al portiere Lorenzo Montipò, ci racconta di che tipo di giocatore si tratta?

Montipò è all’esordio in Serie A, lui è cresciuto nel Novara. Con la maglia del Benevento ha già disputato due ottimi campionati di Serie B, anche se nel primo tutti lo ricordano per l’errore che spianò la strada alla vittoria del Cittadella nella semifinale dei playoff. L’anno scorso, invece, ha mantenuto la porta imbattuta per più di 15 volte, alla fine della stagione è stato votato come miglior portiere di Serie B. Nella partita contro il Bologna è stato semplicemente strepitoso nel primo tempo contro Barrow e nella ripresa per ben due volte contro Skov Olsen. E’ un portiere che ha grande forza fisica, eleganza tra i pali, tecnica e da un’enorme sicurezza a tutto il reparto. E’ un leader in campo, può diventare uno dei migliori estremi difensori del futuro. Si sta prendendo la rivincita, io aggiungerei meritata. A Benevento troppo spesso è stato criticato senza motivo.

Parliamo di Mister Inzaghi, il contratto è in scadenza quest’anno. Si è parlato di rinnovo con la società?

E’ prematuro parlare del contratto, l’anno scorso il rinnovo avvenne praticamente in una notte. Non credo ci siano problemi in tal senso, c’è grande sinergia tra il mister, la società e l’ambiente beneventano. Inzaghi oltre ad essere un grande tecnico è un grande motivatore e psicologo. Riesce a caricare i ragazzi nella giusta maniera. La squadra gioca a calcio e anche nelle sconfitte non si è mai snaturata. Bisogna rimanere con i piedi per terra e sapere che la salvezza passa dalle nostre prestazioni.

Un’ultima cosa, a Benevento vi eravate accorti delle qualità di Roberto De Zerbi che allenò la squadra nella seconda parte della prima storica stagione in Serie A?

Assolutamente si. Lo si vedeva da come faceva giocare quella squadra che aveva la stoffa del grande allenatore. Mi ricordo che Gaetano Letizia dichiarò che se ci fosse stato lui dall’inizio, probabilmente il Benevento si sarebbe salvato. A Sassuolo sta dimostrando tutte le sue qualità, gli auguro ogni bene. Secondo me, nel giro di pochi anni, ce lo ritroveremo sulla panchina di un Top Club.