Il riduci debiti di Gravina inguaia Inter e Juventus

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La serie A sta vivendo forse uno dei momenti di crisi più alti della sua storia con squadre indebitate fino al collo e società che fanno fatica a portare avanti i progetti. Questo è dovuto ovviamente all’esplosione del mercato e anche (e soprattutto), alle provvigioni dovute ai procuratori. L’Italia in questo campo batte ogni record pagando con la serie A che solo nel 2020 ha versato nelle tasche degli intermediari circa 130 milioni di euro. La Figc e il suo presidente, Gabriele Gravina, sono alla ricerca di un metodo per far tornare in equilibrio la situazione e ritrovare la “sostenibilità” tanto denunciata da Marotta e Agnelli quando la Superleague era a un passo dal nascere. Vediamo come.

Il “Riduci debiti”, cosa è e come funziona

“Il cosiddetto “riduci debiti– come scrive La Gazzetta dello Sport – spinge le società a contenere il monte contrattuale sui valori attuali per la prossima stagione (e poi a scendere), impegnando gli azionisti di maggioranza a caricarsi le eventuali spese in più rispetto agli ingaggi odierni, attraverso aumenti di capitale o fideiussioni”. In pratica, dal primo luglio, i club non potranno spendere di più di quanto fatto nell’ultima stagione. Il budget si riferisce al monte contrattuale determinato dai contratti pluriennali in corso d’opera per la stagione 2021/2022 e dei contratti che scadranno il 30 giugno.

Le due società italiane più coinvolte sono Inter e Juventus. Le due società sono quelle che hanno il monte ingaggi più alto del nostro campionato e dovranno trovare delle soluzioni per sanare i debiti e non incorrere nel blocco dei rispettivi mercati. L’Inter al momento ha un monte ingaggi intorno ai 149 milioni che però, se dovesse trattenere i giocatori in rientro dai vari prestiti e dovesse rinnovare eventuali contratti ai giocatori top (vedi Lautaro), le spese potrebbe anche salire intorno ai 200 milioni.

Discorso simile ma allo stesso tempo un po’ diverso per la Juventus di Andrea Agnelli. “I bianconeri – come si legge sempre sulla Gazzetta dello Sport – sono i re degli ingaggi in A con 236 milioni. La necessità ora è quella di contenere i costi dopo un anno e mezzo di mancati incassi da stadio. E non ci voleva una norma a invogliare Exor a tagliare, sebbene anche qui ci siano rinnovi onerosi in ballo, come quello di Dybala. Per rispettare le quote previste dal “riduci debiti” (100% il primo anno, 90% il secondo e 80% il terzo), i bianconeri dovrebbero scendere a 188,8 nel 2023-24. Ma per allora non ci saranno più i 31 netti da garantire a CR7″. Insomma, Juventus e Inter devono correre quanto prima ai ripari e per farlo potremmo assistere a delle soprese poco piacevoli per i tifosi e gli appassionati.