Il Torino torna a festeggiare. Ma Giampaolo resta in bilico

Serie A

Photo Cesare Purini / Insidefoto

Il Torino è tornato alla vittoria in Serie A dopo due mesi esatti dall’ultima volta, risalente al 4 novembre scorso contro il Genoa. Il 3-0 rifilato al Parma nel corso della quindicesima giornata di campionato, grazie alle reti di Singo, Izzo Belotti, ha permesso ai granata di prendere un boccata d’ossigeno vitale in attesa dei prossimi impegni. La classifica resta preoccupante: undici punti al pari di Spezia e Genoa, rispettivamente terzultima e penultima, e un rendimento in casa che non offre alcuna garanzia. La squadra di Marco Giampaolo non ha ancora vinto tra le mura dello stadio Olimpico Grande Torino. Tre i pareggi, quattro le sconfitte. Il primo passo da compiere è quello di costruire un fortino dove poter assemblare i punti necessari alla permanenza in Serie A.

Il Torino chiama il mercato: servono rinforzi

Aver confermato la fiducia nei confronti di Giampaolo obbliga la società granata a intervenire sul mercato, al fine di sistemare una rosa che presenta molte lacune in ogni reparto. Agli acquisti, però, dovranno essere anteposte alcune cessioni sia per fare spazio in rosa sia per ricavare un consistente tesoretto da reinvestire. Solo così sarà possibile vedere espresso il reale valore di Giampaolo, che ha saputo comunque creare una chiara identità alla propria squadra nel corso delle recenti apparizioni. Tutti sono a conoscenza del fatto che l’ex allenatore di Sampdoria e Milan abbia bisogno di più tempo rispetto agli standard abituali per imprimere la propria filosofia di gioco.

Giampaolo ora respira, ma l’incubo esonero non è superato

Il Torino è atteso dall’impegno contro il Verona, che rappresenta una prova del nove per confermare quanto di buono mostrato a Parma. In caso di sconfitta, Giampaolo finirebbe nuovamente nel mirino delle critiche. Il suo posto in panchina è tutt’altro che saldo, come dichiarato in conferenza stampa: “Non ho mai provato il sentimento di essere a rischio. Al sicuro non sono, certo. Forse si è notato un maggiore attaccamento alla squadra nonostante i risultati negativi. Mi sento e vedo ogni giorno con Vagnati e Cairo, per adesso tutto bene”.