Inter, Barella severo su Lukaku: “Si adatti al nuovo gioco”

Barella Inter

(Photo by Mattia Ozbot/Getty Images)

Il centrocampista dell’Inter e della Nazionale azzurra, Nicolò Barella, ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport, in cui ha parlato del momento dei nerazzurri, in particolar modo di alcuni suoi compagni di squadra, e dell’Italia. Ecco le sue dichiarazioni, riportate da CM.com.

(Photo by Mattia Ozbot/Getty Images)

Inter, le dichiarazioni di Barella alla Gazzetta dello Sport

 Sul campionato
“Il campionato lo vince chi è più equilibrato e fa meno errori. Finora il Napoli non ne ha commessi, mentre noi ne abbiamo fatti tanti… Da un certo punto in poi, però, ci siamo riuniti per risolvere la questione tutti insieme e i risultati si vedono. Ho una regola: non si parla di quel che succede nello spogliatoio. Però, ci sono dei momenti in cui è bello, e serve pure, guardarsi in faccia e parlarsi. Magari dare la colpa prima a se stessi che agli altri. In quel momento avevamo perso il focus, credevamo che per quanto fatto e vinto prima tutto ci fosse dovuto. Che bastava entrare in campo per vincere. E invece non succede mai, soprattutto in questo campionato, il più difficile a cui abbia partecipato. Ma è un torneo lunghissimo e strano, con un Mondiale di mezzo, quindi noi ci crediamo. Il nostro obiettivo resta lo stesso: provare a vincere lo scudetto”. 

Su Brozovic
“Rischia di essere di troppo? Davanti alla difesa è il migliore al mondo. Ci sarebbe anche Casemiro, ma lo interpreta in maniera diversa. Nessuno è come Marcelo, il suo posto non è in discussione. Ma abbiamo un centrocampo completo, con tante soluzioni. Ad esempio Micki è il giocatore più intelligente con cui abbia mai giocato: sa fare bene ogni ruolo. Calha ha la visione totale di cosa significhi essere un centrocampista”. 

(Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)

Su Lukaku
“E’ lo stesso capo-popolo dell’era Conte? Il suo addio era stato un colpo molto duro, anche per come era arrivato durante il ritiro: con quel gruppo avevamo creato un feeling speciale. L’Inter di Conte era stata creata attorno a Lukaku, poi l’anno scorso abbiamo costruito un qualcosa di altrettanto bello in cui lui non c’era: ora tocca a Romelu inserirsi nel nostro nuovo modo di giocare. Sappiamo quanto forte sia, quanta voglia abbia, soprattutto quando viene criticato: per questo non sono preoccupato sul suo inserimento”. 

Su Skriniar
“Non mi sono mai permesso e mai mi permetterò di dargli consigli. Ognuno fa le sue scelte e poi, a fine carriera, si vedrà se sono state giuste o sbagliate. Spero rimanga, questo è ovvio, perché oltre ad essere incredibilmente forte, è un fratello”.

Sui Mondiali e la mancata partecipazione dell’Italia
“Non ho visto ancora mezza partita dei Mondiali in Qatar, non riesco a capire il sentimento che provo. Non sono lucido di fronte a questo dispiacere enorme. Si dice che il campo abbia sempre ragione, ma per me in questo caso ha dato un responso ingiusto. Oggi è toccato a noi, magari un domani toccherà ad altri: chi vince un Europeo o una Coppa America meriterebbe di andare a un Mondiale di diritto”.