Inter, Conte: “Vicini alla meta, teniamo il pedale spinto”

Conte

(Foto Piero Cruciatti / LaPresse)

Ecco le parole del tecnico Antonio Conte al termine di Inter-Cagliari, vinta per 1-0 grazie alla rete di Matteo Darmian.

“Non vogliamo lasciare nulla al caso, il fatto che ci siano calciatori che si allenano dopo la partita significa che c’è sacrificio e disponibilità: e questo la dice lunga sullo spogliatoio dell’Inter. Continuo a ripetere la stessa cosa: le partite iniziano a essere di meno, ogni vittoria vale sei punti. Ieri il Milan aveva vinto, per noi era importante mantenere inalterate le distanze dalla seconda. E ci stiamo abituando a questo tipo di situazione: per molti è la prima volta il fatto di giocare sempre per vincere, sotto pressione. Sono molto soddisfatto di quello che stiamo facendo, penso che nel giro di quasi due stagioni siamo cresciuti tanto e sotto tutti i punti di vista”.

Il distacco rende tranquilli

“Non parlerei di conto alla rovescia. Noi dobbiamo giocare per vincere, continuare a tenere il pedale sempre spinto: non siamo una squadra che può fare calcoli. E non li voglio fare io, a me piace tanto vincere e sto trasmettendo questa mentalità. Stiamo iniziando a vedere la meta, ma non è ancora raggiunta. Abbiamo fatto tre partite in otto giorni e abbiamo portato a casa nove punti importanti, è inutile nasconderci. Ma non bastano, ci sono ancora otto giornate di campionato”.

L’Inter studia l’avversario e poi lo colpisce, pur non osando il terzo attaccante

“Altre volte è capitato di forzare con i tre attaccanti, ma quando Sanchez era in panchina. Volevo continuare non facendo entrare Lautaro, ma cambiare sistema in quel momento non era la cosa giusta anche perché avevamo tanta qualità a centrocampo. Se negli ultimi dieci minuti il risultato sarebbe stato lo 0-0, avrei inserito Pinamonti. Ma in quel momento volevo continuare con il 3-5-2. Anche perché le occasioni le abbiamo create, faccio i complimenti a Vicario”.

Ha recuperato dallo scatto per abbracciare i suoi calciatori?

“Era uno scatto per abbracciare lo sforzo dei ragazzi. Credo loro vadano premiati, con l’abbraccio e col bacio come fatto con Hakimi. Mi ritengo un loro fratello maggiore. Loro sanno l’affetto che provo nei loro confronti, sarei pronto a buttarmi nel fuoco. Romelu? Spesso e volentieri capita anche a lui un bacio”.

Si può ancora crescere?

“Questa è una squadra che sta dimostrando stabilità, già lo scorso anno. Spesso si dimentica anche il percorso della passata stagione, con oltre 80 punti e una finale di Europa League. Ci sono margini di crescita, i ragazzi lo sanno. Ma sicuramente la mentalità, così come la cattiveria e il sentire il sangue, adesso iniziamo ad averla anche noi e prima ci mancava. I ragazzi credono in quello che gli viene detto, a loro vanno fatti i complimenti”.

Come mai ha invertito Sensi ed Eriksen?

“Christian non stava trovando la giusta posizione e allora ho pensato di rimetterlo nella sua, con Stefano sul centro-destra. E lì, poi, abbiamo sfondato”.