Hakimi: “Inter ambiziosa. Futuro? Qui mi sento a casa”

hakimi inter

(Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Achraf Hakimi si è concesso ai microfoni di SportWeek per raccontare la lunga cavalcata che ha portato l’Inter alla vittoria dello Scudetto. Le dichiarazioni dell’esterno marocchino: “La vittoria con la Juventus a San Siro un mese dopo l’eliminazione in Champions è il ricordo più bello. Ma sono tre i momenti che riassumono la nostra stagione: l’uscita dalle coppe europee, il successo sulla Juve e quello nel derby di ritorno che ci ha permesso di staccare il Milan di quattro punti. Non c’è stata una partita particolare che ci ha fatto capire di poter vincere. Quando siamo rimasti fuori dall’Europa ci siamo detti che non potevamo lasciarci scappare pure il campionato”.

Sulla scelta dell’Inter: “L’ambizione, il progetto del club e le parole di Conte nella nostra prima telefonata. Chiamò per dirmi che mi voleva. Prima mi chiese cosa vedessi e volessi nel mio futuro, poi mi spiegò come avremmo giocato, quale sarebbe stato il mio ruolo nei cinque tra difesa e centrocampo e perché sarebbe stato decisivo nella sua idea di calcio aggressivo. Mi fece sentire importante. Poi, sì, disse pure che avremmo vinto. Parlammo tanto e, visto come è andata, posso dire di aver fatto la scelta giusta. Ma l’ho pensato subito. Lui tira fuori tutto dai giocatori. Mi ha aiutato molto. È stato il primo con cui ho giocato a cinque. Mi ha insegnato a pensare non solo all’attacco ma anche alla difesa, con lui ho imparato un aspetto del gioco che non conoscevo tanto. Non so se si può definire un martello, so che gli piace che assimiliamo bene quello che ci dice. Gli piace lavorare sui dettagli. È bueno, questo, perché così per noi giocatori diventa più facile in partita. Non abbiamo sorprese, perché tutte le situazioni che possiamo trovarci di fronte le abbiamo già preparate in allenamento”.

Sui compagni: “Per come gioca, per lo spirito che ci mette, mi piace molto Barella. Va sempre avanti, ha passione, cuore. Un altro è Bastoni, per la tranquillità del suo gioco e la qualità nel trattare la palla. Notevole, se si riflette sulla delicatezza del suo ruolo – è un difensore – e su quanto sia giovane. Nello spogliatoio, chi mi fa ridere di più è Sensi. Con lui mi diverto parecchio. Perché Lukaku è così forte? Non so, è la natura. Ha questa forza, questa potenza… È un punto fermo della nostra squadra. E Lautaro Martinez? Perché rende semplici le cose difficili. In campo questo fa la differenza”.

Sul futuro: “Sono molto contento di stare qui, e mia moglie e mio figlio Amin sono felici di vivere a Milano. Non posso sapere cosa succederà in futuro, ma ora sto bene qui e spero di continuare a giocare e vincere per molto tempo ancora”.