Inter, gol di Sanchez allinea risultato e andamento in Supercoppa

Per quanto casuale e rocambolesco che sia nella sua forma pratica, il gol spacca partita di Sanchez all’ultimo respiro rende merito a un Inter superiore in Supercoppa. Gli uomini di Inzaghi nell’arco dei 120′ creano e costruiscono oggettivamente di più. Al di là della mera statistica l’impressione è quella di un predominio tattico e territoriale per lo più costante. Nei primi 15′ l’Inter imposta la gara sul pressing feroce a tutto campo e la ghiotta occasione sprecata da Lautaro Martinez suggella l’inizio votato all’attacco.

La Juventus fatica a trovare sbocchi nel giro palla ed è costretta a cercare speranze nelle corse in profondità di Morata e Kulusevski. L’unico momento di appannamento dei nerazzurri si percepisce nella fase centrale della prima frazione. Dopo la rete bianconera di McKennie, propiziata da un errore di posizionamento dei centrali nerazzurri, gli ospiti vivono la fase migliore della partita. L’Inter non riesce più a controllare il match come in avvio: nel gioco rotto gli uomini di Allegri riescono a colmare le lacune tattiche viste e riviste in stagione e lo mettono in pratica a San Siro, così come nel finale di Roma.

Il rigore del pari di Lautaro rimette a posto le cose per l’Inter

L’errore di De Sciglio verso il finale di tempo ha l’effetto di un tranquillante per l’Inter. La frenesia dei dieci minuti sopra accennati svanisce con il pari dal dischetto di Lautaro, il quale permette ai suoi di tornare a indossare il mantello di chi ha le redini della contesa. La manovra avvolgente dei nerazzurri rinchiude in gabbia una Juventus che prima dell’intervallo paga, forse, la fatica di coprire più campo rispetto all’Inter.

Nella ripresa non fioccano le occasioni e ne guadagna un certo impasse generale, ma l’Inter guadagna metri con l’avanzamento consono di Bastoni nella linea mediana. Dando un occhiata alle posizioni medie a fine gara, si può ben notare quanto il giovane centrale nerazzurro risieda proprio a cavallo del cerchio di centrocampo. Un fattore importante, che aiuta a comprendere bene il dettame tattico voluto da Simone Inzaghi per tutta la durata del match. Con l’ingresso del duo SanchezCorrea, l’Inter perde qualche riferimento offensivo e smarrisce leggermente la linea guida.

Questo anche a causa di quella inconscia paura di farsi sfuggire il trofeo sul più bello, classica situazione che insorge in conclusione di una finale. I tempi supplementari raccontano, di fatto, questo, prima del lampo di euforia per il popolo nerazzurro, incendiato dal tocco di Sanchez e propiziato dall’errore di Alex Sandro.

Un successo che dà consapevolezza e morale in vista degli impegni probanti in campionato e Champions League. Spesso e volentieri i nerazzurri sono stati vinti dalla frenesia negli appuntamenti cruciali e in gara secca. Una sorta di qualsivoglia ansia, vista di rado in Serie A, competizione dove invece i ragazzi di Inzaghi sembrano viaggiare con il pilota automatico. La prestazione di ieri in Supercoppa potrebbe essere un segnale di una “nuova primavera” per l’Inter. La speranza per la società e i tifosi nerazzurri è che questo successo possa essere il primo mattone di un percorso importante e luminoso.