Inter, Marotta: “Ci sarà bisogno di creatività per sostituire Hakimi”

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A margine della presentazione del calendario della nuova stagione, ai microfoni di Dazn è intervenuto l’amministratore delegato dell’Inter Giuseppe Marotta. Ecco le sue dichiarazioni:

“La stagione ha sempre delle favorite, ma ci sono le outsiders come sempre e il campionato è lunghissimo. La Champions è legata alle circostanze, nel campionato invece vince sempre la migliore”.

“Tutte le partite sono complicate. La prima partita, anche se sembra facile, va giocata con la determinazione necessaria. Il campionato è lunghissimo, al girone di ritorno si potrà dare una chiarezza maggiore”.

“Con Simone Inzaghi ci conoscevamo già, l’ho avuto da giocatore alla Sampdoria. Quando ha cominciato a fare l’allenatore nelle giovanili della Lazio poi è stato grazie alla fiducia che loro gli hanno concesso che ha dimostrato il proprio valore. Merito alla Lazio, io ho raccolto quello che hanno fatto”.

“Per ciò che riguarda il sostituto di Hakimi è un bel rebus. Non è facile perché è un ottimo giocatore. Dovremo avere un po’ di creatività. In generale partiamo con un organico che sarà riconfermato al 90% “.

“Non so se la frase di Mourinho sugli stipendi sia rivolta a noi. In ogni caso non accetto la polemica perché non è il contesto giusto. Mourinho si conosce da tempo, è un grande volpe ed è abituato a stuzzicare gli avversari, a innervosirli, o forse a stimolarsi”.

“Personalmente dalle sue dichiarazioni mi sento molto stimolato. Sto al gioco. Siamo qui per cercare di divertire e anche questi siparietti servono a voi giornalisti per creare un po’ di discussione. Sta a noi non cadere negli indizi per cercare litigiosità, cosa che non è nel mio modo di essere”.

“Su Eriksen posso dire che siamo estremamente contenti per la sua salute che sta ritrovando. La speranza è che possa tornare a calcare i campi di gioco, ma bisogna avere pazienza nel valutare questa situazione. L’importante è che torni ad essere un uomo vincente e che abbia la salute che gli consenta di vivere a lungo”.

“Calhanoglu è stata un’opportunità di mercato, non certo uno sgarbo al Milan. Sicuramente si è verificata questa situazione: oggi tocca a me, magari domani prendono uno svincolato da noi. E’ un anno in cui abbiamo calciatori in scadenza di contratto ed è giusto non correre dietro più di tanto ai calciatori. Alla luce del momento è giusto non corrergli dietro, come hanno fatto loro. Il costo del lavoro è sproporzionato rispetto ai ricavi, se i giocatori non accettano certe proposte bisogna avere la forza di lasciarli andare”.