Inter, Marotta: “Proprietà straniere? Modello vincente”

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Foto Piero Cruciatti / LaPresse 08/05/21 - Milano, Italia Calcio Inter vs Sampdoria - Campionato italiano di calcio Serie A TIM 2020-2021 - San Siro Stadium Nella foto: Giuseppe Marotta, Presidente Steven Zhang Foto Piero Cruciatti / LaPresse 08/05/21 - Milan, Italy Sport, Soccer Inter vs Sampdoria - Italian football Championship 2020-2021 at Meazza Stadium In the photo: Inter CEO for sport Giuseppe Marotta, President Steven Zhang PUBLICATIONxNOTxINxITAxFRAxCHN Copyright: xPieroxCruciatti/LaPressex

Giuseppe Marotta, amministratore delegato dell’Inter,  ha parlato ieri sera in occasione del lancio della nuova edizione del Programma Executive “Management del Calcio. Il programma è stato promosso dal Settore Tecnico della FIGC in collaborazione con SDA Bocconi. L’ad nerazzurro ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito all’esperienza lavorativa che sta vivendo accanto ad una società di proprietà straniera.

Inter, Marotta parla della sua esperienza

L’ex dirigente della Juventus ha provato ad analizzare a fondo la sua avventura all’Inter. Queste le sue dichiarazioni riportate da Calcioefinanza.it: “Sono nel vivo di questa esperienza perché questo è il terzo anno che collaboro con loro, ma la cosa non ci trova impreparati. Il calcio del passato è molto romantico che però nasceva dalla spontaneità d’animo di alcuni personaggi che hanno dato molto. Anche in una metropoli come Milano, due grandi realtà calcistiche come Inter e Milan oggi sono di proprietà di proprietà straniera.  Questo proprio a dimostrazione come il nostro Paese ha risentito di questo cambiamento anche in ambito calcistico”.

Sul modello delle proprietà estere: “Le proprietà straniere hanno portato un nuovo modello di business: se prima l’obiettivo era quello di vincere, mettendo in secondo piano il concetto di sostenibilità, adesso la situazione è esattamente inversa. Oggi la situazione si è capovolta e bisogna anteporre il concetto di sostenibilità a discapito anche del risultato sportivo che forse non premia sempre il desiderio dei protagonisti o dei tifosi, ma questo è il modello vincente. Prima il “vecchio” presidente al termine della stagione andava dal dirigente e copriva le perdite con un assegno. Anche noi dirigenti eravamo contagiati nel voler primeggiare dimenticando che a fine stagione vanno pareggiati i conti, ma la sostenibilità dà lunga vita ai club”.