Inter, Rumenigge: “I nerazzurri possono rimontare, avevo intuito le qualità di Inzaghi”

Inzaghi

(Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Karl-Heinz Rummenigge è protagonista di un’intervista su La Gazzetta dello Sport, dove ha parlato di Inter: “Derby? Sì, un po’ l’ho visto. Purtroppo l’Inter poteva anche vincere ma fa niente, il campionato è ancora lungo. L’importante è non aver perso. E’ interessante come anche dopo l’addio di Conte società e squadra marcino bene. Può recuperare in campionato? Sì, il Milan e il Napoli, che è una sorpresa, vanno forte, ma c’è tempo e l’Inter ha le capacità per difendere il suo scudetto nonostante le cessioni importanti”

Su Inzaghi: “Se ne sono andati giocatori di peso, è indubbio, ma è stato fatto un mercato intelligente ed è stato pescato l’allenatore giusto. Oggi più che mai l’allenatore conta molto e Inzaghi sta facendo un lavoro molto interessante, è molto bravo, l’avevo già intuito nel passato. Noi abbiamo giocato due volte contro la Lazio in Champions: anche se il Bayern ha sempre vinto, si è vista la mano di Inzaghi, come in tutti gli anni in cui è stato a Roma. Anche all’Inter si vede il suo buon lavoro, in campo e tatticamente. È importante che le squadre di Milano siano tornate protagoniste”

Su Cristiano Ronaldo: “Quello che è stato pensato in Italia è stato pensato anche al Real Madrid, quando venne ceduto nel 2018. Pure in Spagna credevano di liberarsi da un peso, soprattutto economico, ma è un giocatore che fa continuamente gol, pur avendo quasi 37 anni. Lo sta dimostrando anche adesso al Manchester United, ne sa qualcosa l’Atalanta. Inoltre ha una cura del fisico incredibile, l’ho potuto constatare con i miei occhi. Quando sono stato in visita al centro sportivo della Juve l’ho incontrato per caso nello spogliatoio, ho visto la sua muscolatura e sono rimasto colpito, sembrava il busto di un ventiduenne. E l’ho visto anche che provava i gesti della sua esultanza. Ci siamo messi a ridere, gli ho detto “ma cosa fai?” e lui mi ha risposto “quando segno il prossimo gol come esulto?” Certe volte ci sono degli sviluppi che non si possono capire bene. In questo caso forse non si è sentito troppo amato dalla società o dalla tifoseria. E poi sul lato economico andava trovata una soluzione, magari alla fine entrambi erano contenti di dividersi”

Sul Pallone d’Oro: “Mi auguro che vinca Lewandowski, un fenomeno. Purtroppo per lui pesano anche le nazionali e la Polonia non ha la grande qualità per vincere i tornei. Può darsi venga preso in considerazione anche Messi. Oppure un italiano. Gli azzurri avevano due nonni in difesa, ma di quei nonni freschi, grandi. Li vedevo e mi chiedevo: ma quanti anni hanno Bonucci e Chiellini? L’età e l’esperienza dei due azzurri valevano molto di più della freschezza dei ragazzi. Loro due erano fenomenali, con qualcun altro hanno vinto praticamente l’Europeo”.