L’Inter riscopre il valore dei suoi guerrieri silenziosi

OneFootball - (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)

Una vittoria che serviva. Per lo slancio, per provare a dare una sferzata, fin da subito, ad una stagione che stava andando compromettendosi. Tra malumori, risultati negativi e troppo chiacchiericcio esterno, i nerazzurri si riprendono gli elogi. A Reggio Emilia, contro un Sassuolo più impreciso del solito, l’Inter si riscopre squadra. Ancor di più, l’Inter di Conte ritrova quello spirito cinico che, come si era visto nella scorsa stagione, non perdona la minima disattenzione all’avversario. Con il leader Lukaku in panchina, il tecnico leccese ritrova la rabbia agonistica del collettivo, oltre l’influenza del singolo. Soprattutto, contro il Sassuolo, l’Inter ha ritrovato l’importanza dei suoi guerrieri silenziosi, quelli lontani dai riflettori, approdati in nerazzurro senza proclami, giocatori come Matteo Darmian.

I giocatori che servono all’Inter, gli uomini che servono a Conte

L’esterno ex Parma, da sempre un professionista esemplare, è stato nuovamente chiamato a sostituire il gioiello del mercato di Marotta: Achraf Hakimi. Prima della trasferta emiliana, Darmian aveva collezionato cinque presenze: due in Champions League, tre in campionato. Raramente indicato come uno dei migliori in campo, Darmian non ha mai deluso le aspettative. Dopo una serie di prestazioni costantemente significative, ieri, l’esterno classe ’89 di scuola Milan, ha fornito il suo primo assist in nerazzurro. A beneficiarne Gagliardini che, con il gol del 3-0, ha di fatto chiuso il match. Per delineare precisamente l’immagine del ragazzo Matteo Darmian, si può ricordare un episodio risalente alla terza giornata di campionato. Darmian, già accordato per il trasferimento in nerazzurro, si è reso comunque disponibile a scendere in campo con il suo Parma, subentrando nell’ultima mezz’ora e contribuendo alla vittoria contro il Verona (1-0, ndr). Ieri si è assistito ad una prestazione sontuosa di Darmian contro il Sassuolo, in attacco, ma anche in difesa, dove ha dovuto curarsi di un cliente molto scomodo per l’Inter, uno come Jeremie Boga. Un giocatore di cui l’Inter ha bisogno. Un uomo di cui Conte ha bisogno.

La piccola rivincita di Gagliardini

Che dire di Roberto Gagliardini. La strada dell’ex Atalanta, specialmente nell’ultimo anno, sembrava aver preso la direzione di un altro nerazzurro: Andrea Ranocchia. Arrivato a gennaio 2017, con l’aura del talento pronto ad esplodere, Gagliardini ha incontrato innumerevoli difficoltà. Antonio Conte lo ha reso centrale ma, agli occhi dei più, Gagliardini è sempre apparso colui che “toglieva il posto ad Eriksen“. Che dire, poi, di quello sciagurato errore della scorsa stagione contro il Sassuolo, a San Siro. Non è stato facile ma, al momento, il numero 5 nerazzurro si sta riprendendo la sua piccola rivincita. Come anticipato, ieri, ha chiuso il match con la rete del 3-0. Si tratta del secondo gol stagionale in 6 presenze in Serie A. Il centrocampista ha fornito anche un assist. Le difficoltà non sono arrivate solo dal campo, bensì, anche dal Covid che lo ha tenuto fermo per due partite di campionato e due di Champions League. Da quel citato errore clamoroso, all’ottimo inizio di quest’anno, dal Sassuolo al Sassuolo. Gagliardini vuole ritagliarsi il suo spazio.