Inter, Suning cerca una terza via. Il colosso cinese potrebbe tenere il club nerazzurro

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(Photo by Emilio Andreoli/Getty Images )

Non è ancora detta l’ultima parola sul futuro di Suning in nerazzurro. Le opzioni al vaglio sembravano principalmente due. Da una parte c’è la cessione della maggioranza del club mentre dall’altra la minoranza. Secondo quanto riferito dal Sole 24Ore e dalla Gazzetta dello Sport il colosso cinese starebbe studiando un terzo piano per tenersi l’Inter e continuare ad agire da azionista di maggioranza.

Inter Suning cerca la strada per rimanere in società

L’obiettivo della proprietà nerazzurra sarebbe quello di ottenere un prestito ponte da circa 200 milioni di euro. Questo potrebbe dare il tempo per arrivare a una situazione finanziaria più florida e sperare nell’allentamento dei veti posti dal governo cinese.

La problematica più grande è ovviamente quella di trovare un fondo di investimento che sia disposto a concedere un prestito a scadenza a Suning.

Inter Suning, la situazione BC Partners

Nelle ultime settimane BC Partners è stato sicuramente il nome più caldo e chiacchierato in ottica Inter. Il fondo  non sembra però interessato a questo tipo di operazione e preferirebbe entrare immediatamente nell’Inter con le quote di maggioranza. Questo rimane comunque uno scenario possibile, nel caso in cui la proprietà interista non trovi nessuno disposto a concedere il prestito-ponte. Sto arrivando! sottolineare però che òa distanza tra domanda e offerta nella trattativa con Bc Partners resta ampia.

La cifra che serve nei prossimi mesi è alta, tra 200 e 250 milioni, denaro necessarie per gli obblighi finanziari, dagli stipendi alle iscrizioni Uefa.

I fondi di investimento alternativi

Esistono comunque diverse alternative. Tra i più interessati ci sarebbe il colosso statunitense Fortress. La decisione dovrebbe essere presa in tempi brevi, specialmente se l’idea fosse quella di affidarsi al gruppo americano. La famiglia Zhang valuta anche altre opzioni tra i fondi disponibile, come gli svedesi di Eqt, gli americani Arctos, Ares e Bain Capital, oltre a Mubadala, che ha sede negli Emirati Arabi Uniti.