Interspac, Cottarelli: “Varie fasce d’investimento. Inter informata”

Cottarelli

(Photo by Imago Images)

Da oggi è possibile aderire al progetto di azionariato popolare Interspac, ideato dall’economista e supporter nerazzurro Carlo Cottarelli. Sono stati resi noti i personaggi noti promotori e aderenti all’iniziativa. Ai microfoni de Il Corriere della Sera, è proprio il padre del progetto ad esporne la struttura e gli obiettivi, al fine di ridare solidità ad una società che sta attraversando un momento delicato dal punto di vista economico. Ecco i passaggi più importanti.


OBIETTIVI E POSIZIONE DI ZHANG AL RIGUARDO

“Vogliamo portare avanti un grande progetto di azionariato popolare – esordisce Cottarelli – per rafforzare l’Inter con capitali forniti da noi tifosi, integrati da risorse di investitori istituzionali, in un quadro economicamente sostenibile. Già avviene in altre società gloriose, come il Bayern di Monaco. È fondamentale partecipare. I tifosi rispondono a una domanda semplice: se ci fosse la possibilità di investire quanto metteresti? Se i riscontri saranno numerosi avremo potenziali investitori e, a quel punto, potremo presentarci con qualcosa di concreto all’Inter. 

“La società è informata e non ha dato segnali negativi, se avesse voluto troncare lo avrebbe già fatto. Siamo nella fase di studio non di raccolta. Spero ci possa essere interesse anche per altri club. Non ho mai incontrato Zhang. Non è opportuno vedere la proprietà prima. Due anni e mezzo fa abbiamo parlato con gli amministratori, stavolta ancora no. L’idea è di cominciare a parlare con in mano qualcosa, non prima”.


VARIE FASCE D’INVESTIMENTO E AMBIZIONI ECONOMICHE

“Si deve decidere in che modo entrare e se la società è d’accordo. Si ragiona sulla base di quanto si pensa di poter raccogliere. Non si parla di qualche decina di milioni, ma di cifre rilevanti. Non si fa un’operazione simile per entrare con 30 milioni e basta. L’Inter ha circa 4 milioni di tifosi, dipende da quanto ci mettono. Non voglio dare una cifra perché si creano aspettative.

“Il nucleo principale deve essere costituito dai tanti che mettono poco, poi possono esserci imprenditori o un gruppo che mette di più. Non c’è un limite massimo, ma ce n’è uno minimo – spiega Cottarelli – ci sono fasce dai 500 euro ai 1.000, dai 1.000 ai 5.000 e così via. Insomma non un obolo da 50 euro. Poi uno può mettere quanto vuole”.


VERSAMENTO ‘UNA TANTUM’ E LE QUOTE DELL’INTER

“Non è un pagamento annuale, ma una tantum. All’estero esistono anche modelli in cui viene pagata una quota annuale, ma è poca roba. La società non si mantiene in vita con i contributi dei tifosi. Come nelle società per azioni ci sarà modo per far sentire la propria voce. La governance è importante. Se si entra con un capitale vanno discusse le regole. Si porta capitale fresco a costo zero, evitando di pagare milioni di interessi.

“Si crea un legame stretto tra tifosi e squadra, così si aumentano le entrate di merchandising e biglietteria. Poi la società deve essere amministrata bene. In Germania il modello funziona. Puoi anche vincere senza spese pazze. L’idea dell’azionariato popolare è portare stabilità”.