Inzaghi come Allegri: quando l’eredità di Conte non è un problema

(Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Chapeau a Simone Inzaghi. Non è stato facile per il tecnico ex Lazio prendere in mano una squadra orfana degli uomini scudetto come Lukaku e Hakimi. L’eredità di Conte è stata pesante, ma non ha scalfito la nuova squadra fatta di nuovi innesti come Calhanoglu, Dzeko e Dumfries che, alla fine del girone d’andata, ha fatto anche meglio di quella atomica del tecnico leccese. Nessuno si sarebbe mai immaginato di vedere l’Inter campione d’inverno con una media punti impressionante e qualificata agli ottavi di finale di Champions, cosa che a Conte non è riuscita in due anni.

Al netto della qualità mostrata in campo, il vero protagonista di questa nuova Inter è sicuramente Simone. Entrato in punta di piedi, con tutta la responsabilità addosso di riconfermare l’Inter campione d’Italia, ha da prima assecondato il passato e poi fatto passare i suoi concetti e le sue idee. I giocatori le hanno assimilate, fatte proprie, nonostante qualche mezzo passo falso. Questa Inter sembra ricordare quelli di Allegri nel 2014-2015, arrivato anche lui in punta di piedi dopo l’addio semitraumatico di Conte. Il tecnico livornese riuscì a vincere lo scudetto, portando a casa 26 successi, 9 pareggi e 3 sconfitte nelle 38 di campionato. Anche Inzaghi potrebbe fare lo stesso al suo primo anno sulla panchina dei nerazzurri. Guardando al girone d’andata i numeri sembrano dargli ragione: in queste prime 19 di Serie A, la sua Inter ha messo insieme 14 vittorie, 4 pareggi e 1 sconfitta. Adesso si attende solo il girone di ritorno, ma comunque vada a finire, complimenti Simone!