Nazionali

Italia, Capello: “Zero calcoli, bisogna battere prima la Macedonia. Serve umiltà”

Fabio Capello a La Gazzetta dello Sport ha parlato dell’Italia di Roberto Mancini che da domani sarà attesa dal playoff decisivo per l’accesso a Qatar 2022. Lo sguardo dei molti è proiettato verso l’ipotetica finale contro il Portogallo di Cristiano Ronaldo, ma l’ex tecnico ha alzato l’asticella dell’attenzione sulla Macedonia, primo ostacolo azzurro nella corsa al Mondiale del prossimo dicembre.

(Photo by Claudio Villa/Getty Images)

Italia, parola a Capello

Capello ha sottolineato cosa serva per puntare a vincere i playoff per Qatar 2022. Nessun calcolo per l’attuale opinionista di Sky che ha parlato prima dell’importanza di battere la Macedonia per poi dedicarsi, se mai, al Portogallo. Queste le parole di Capello: “Diciamo che la Macedonia è un passaggio obbligato. Dobbiamo vincere,
lo sappiamo, e ci riusciremo se avremo la voglia e l’umiltà che abbiamo mostrato in Inghilterra dalla prima partita fino alla finale di Wembley. La grande concentrazione che non ci ha mai abbandonato. Con tutto il rispetto per i macedoni, che sono una buona squadra, non possiamo pensare che siano un ostacolo insuperabile sulla
strada del Mondiale. Non si può perdere questa partita. Il rivale vero è quello che troveremo in finale, Portogallo o Turchia”.

Sulla possibile avversaria in finale: “Il Portogallo è più difficile. La Turchia è una buona squadra, ma sinceramente mi sembra più abbordabile. Temo invece il Portogallo perché ha una grandissima qualità individuale dal centrocampo in su. Leggevo che potrebbe essere senza Pepe: sarebbe un’assenza fondamentale, perché è come togliere Chiellini all’Italia. Importantissimo”.

Su CR7: “Io sono uno di quelli che pensa che sarebbe meglio se non giocasse. Anche nel giorno in cui gioca male, o sembra assente, è comunque uno che ti fa stare sempre con il fiato sospeso, che crea sempre l’occasione pericolosa. Può far gol in ogni momento perché sa trovare lo spiraglio giusto. Ronaldo meglio non averlo contro. In questo momento le posso dare l’unica risposta sincera e credibile, anche se magari può sembrare banale: battiamo la Macedonia e poi ci pensiamo”.

L’augurio al Mancio: “Roberto, dai, entra nella testa dei ragazzi come hai saputo fare quando eri in Inghilterra”.

 

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Published by
Antonio Di Cello