Italia, i temi caldi della conferenza di Spalletti: dal caso Acerbi alla scelta su Immobile, poi se la prende con le play station

La conferenza di Spalletti prima degli impegni dell'Italia negli Stati Uniti

La conferenza di Spalletti prima degli impegni dell'Italia negli Stati Uniti (Getty Images) - calcioinpillole.com

Luciano Spalletti ha parlato in conferenza stampa prima della partenza dell’Italia per gli Stati Uniti. Dichiarazioni cruciali da parte del CT. Di seguito le parole e i temi trattati

L’Italia di Luciano Spalletti si appresta a partire alla volta degli States, dove disputerà due amichevoli di preparazione per i prossimi Europei che si terranno a giugno in Germania. Le avversarie della settimana saranno Venezuela (giovedì alle 22.00) e l’Ecuador (domenica alle 21.00). Due ottimi test internazionali che contribuiranno al rodaggio della Nazionale in vista della rassegna continentale estiva.

Spalletti ha ritrovato i suoi convocati a Roma, dove ha svolto oggi il primo allenamento prima della partenza per la mini tournée americana. In seguito ha parlato in conferenza stampa, per presentare i prossimi impegni. Di seguito le dichiarazioni più importanti del CT azzurro.

Spalletti sul caso Acerbi-Juan Jesus

Spalletti si è innanzitutto espresso sul caso Acerbi-Juan Jesus che ha infiammato l’ultima giornata di Serie A: “Visto quello che è venuto fuori, dobbiamo per forza agire, anche con cose ancora da chiarire. Per quello che mi ha detto Francesco, non c’è un episodio di razzismo. Ma bisogna stare attenti ai nostri comportamenti, a tutto ciò che facciamo e diciamo. È un dispiacere enorme prendere decisioni per questi episodi qui. Bisogna stare attenti anche quando lo denunciamo un episodio così, se lo subiamo in maniera così clamorosa come è venuto fuori. Siamo tutti dentro questo caso. Ora abbiamo visto Francesco in difficoltà e per noi lui è importante”.

Al CT è stato chiesto se avesse sentito anche Juan Jesus. Lui ha così risposto: “No, ha il telefono spento. Ho provato a chiamarlo”.

Il CT spiega la scelta sugli attaccanti

Focus importante di Luciano Spalletti sugli attaccanti convocati. Perché ha lasciato fuori Immobile e Scamacca? La sua spiegazione “Ciro è un calciatore importante per gli ultimi anni, per la Lazio e la Nazionale. Sta vivendo un momento in cui non riesce a esprimere tutto il suo potenziale e io devo tenere in considerazione tutti. Scamacca per un periodo non ha giocato. Quando l’ho portato non mi è sembrato che abbia espresso il meglio di se stesso. Bisogna avere la capacità di dare subito l’impressione di essere al livello della Nazionale. Retegui è condizione, Raspadori può fare un doppio ruolo. E poi dobbiamo prendere in considerazione qualcosa di nuovo. Per esempio voglio conoscere da vicino Lucca per capire di che pasta è fatto. Le sue qualità sono importanti, penso alla sua altezza”.

Spalletti cambia modulo?

Al CT è stato chiesto di un possibile cambio modulo, in particolare se abbia intenzione di provare la difesa a tre uomini“C’è la possibilità di cambiare sistema nella partita in base all’azione. Voglio andare a valutare in base alle caratteristiche di chi gioca. Possiamo fare due prove e, se cambiamo, possiamo essere più sorprendenti. La difesa a 3, se sei equilibrato, ti fa subire meno ripartenza”.

Perché non c’è Cristante

Ha colpito la mancata chiamata a Cristante, uno che sta facendo benissimo con la Roma. Ma Spalletti ha spiegato il motivo: “Aveva bisogno di fare delle cure intense alla schiena, lo aspetta da tanto. E non vogliamo distruggere i calciatori ai club. Altrimenti sarebbe stato tra i convocati. Anche Calafiori sarebbe stato con noi se non fosse con l’U21. L’U21 ha due partite di qualificazione, io che faccio? Vado indebolire la squadra, con tutti i calciatori che ho a disposizione? Probabilmente lo stesso discorso vale per Fabbian”.

Il CT su Bellanova

Parentesi cruciale sul giovane Bellanova, un ragazzo interessantissimo e che potrebbe cambiare le gerarchie. Spalletti la pensa così:“Nessuno deve sentirsi blindato per la nostra Nazionale. È scontato e necessario che ci siano giocatori nuovi che vengano fuori e ci possano poi sorprendere. Noi dobbiamo essere aperti ad accoglierli a braccia aperte. Poi dobbiamo vedere se nel nostro contesto riesce a essere incisivo come nella suo club”.

Una parantesi su De Rossi alla Roma

Importantissimo il pensiero di Spalletti su Daniele De Rossi, l’uomo artefice della rinascita della Roma: “Daniele è stato bravissimo. In alcuni momenti in panchina mi sembra un po’ Carletto Mazzone a vederlo quando esprime questo suo essere un po’ calciatore e questa sapienza nell’essere allenatore. Ha fatto un lavoro eccezionale, non era facile così in poco tempo dare una nuova mentalità. Voglio molto bene a Daniele. A volte in passato ci siamo sentiti, gli ho augurato sempre il meglio. Mancini non la gioca solo lunga, ma gioca dentro. Costruisce e si inserisce, me lo ritrovo dentro l’area di rigore avversaria. L’ho chiamato dopo ma non è stata una bocciatura. Ma quello che può dare lui o Politano oppure El Shaarawy lo so benissimo. Mancini ha risposto in modo perfetto, mi ha risposto che era sempre pronto per la Nazionale”.

Spalletti duro sul comportamento di alcuni giocatori

Spalletti ha concluso con un pensiero molto duro sul cattivo comportamento di alcuni suoi calciatori, legato principalmente alle dipendenze: “Delle Play Station non ve ne frega? Sono state fatte trasmissioni ad hoc, anche con ex calciatori. Si ritiene giusto che dei professionisti con la maglia dell’Italia non dormono la notte per giocare e non dare il meglio il giorno dopo? A me non importa che fanno i giocatori, mi interessa che a una certa ora tentino di dormire. Qualche giocatore è stato sveglio di notte prima dell’Ucraina, non mi va bene. All’Europeo si fa la stanza dei giochi comune, perché è importante riempire dello spazio. A mezzanotte e mezza, l’una, tutti in camera. Le dipendenze non vanno bene. Chi vuole sputtanare il tempo non viene in nazionale, non c’è un contratto che li lega a noi”.