Italia, non ne va bene una | Gattuso e un problema irrisolvibile: così se ne va

Italia, non ne va bene una | Gattuso e un problema irrisolvibile: così se ne va

Gattuso con Gravina e Buffon nel giorno del suo insediamento sulla panchina della Nazionale - lapresse - calcioinpillole.com

Mentre la Nazionale femminile raggiunge i quarti all’Europeo, all’Italia di Gattuso non ne va bene una. Ringhio non se ne capacita.

Erano dodici anni che la Nazionale femminile non raggiungeva i quarti di un Europeo. Il 3-1 patito dalla Spagna è una sconfitta indolore visto il passo falso del Portogallo (2-1) contro il Belgio. Azzurre qualificate dietro le Furie Rosse, ma le buone notizie di colore azzurro terminano qui.

Come se non bastasse l’uscita dalla top ten del Ranking FIFA, Gattuso eredita una situazione complessa, con una squadra che fatica a trovare continuità e un ricambio generazionale ancora troppo lento.

La prima e più pressante problematica è senza dubbio l’identità tattica. Dopo anni di esperimenti e schemi non sempre convincenti, il nuovo commissario tecnico dovrà infondere una filosofia di gioco chiara e riconoscibile, che possa valorizzare al meglio le caratteristiche dei singoli e creare un collettivo coeso.

Sarà fondamentale capire se Gattuso opterà per la solidità difensiva che lo ha contraddistinto in panchina o se cercherà di sviluppare un gioco più propositivo, come richiesto da molti per affrontare le grandi potenze del calcio mondiale. Un altro nodo cruciale riguarda il talento emergente.

Coraggio e consapevolezza

Il calcio italiano fatica a produrre con costanza giovani fenomeni in grado di fare la differenza a livello internazionale. Gattuso dovrà avere il coraggio di lanciare nuovi volti, integrando gradualmente i migliori prospetti dai campionati giovanili e dalle serie minori, senza farsi condizionare dai nomi blasonati o dalle gerarchie prestabilite.

Sarà un compito arduo, perché la pressione del risultato è sempre altissima, ma indispensabile per costruire una Nazionale solida e duratura, che possa partecipare al prossimo Mondiale del 2026. Sarebbe una debacle totale mancare l’obiettivo per la terza volta di fila.

Moise Kean
Moise Kean, l’Arabia Saudita chiama anche l’attaccante della Fiorentina – calcioinpillole.com

L’intoppo (doppio) al mercato

Questa situazione va contestualizzata nella sessione di mercato estiva, dove molti Nazionale stanno facendo le valigie. Mateo Retegui ha detto sì al faraonico contratto dell’Al-Qadsiah da 16 milioni più 3 di bonus per le prossime quattro stagioni. Buon per lui e per l’Atalanta che chiude un’operazione da 68 milioni di euro circa. Un po’ meno per l’Italia.

Già, oltre Retegui anche Moise Kean potrebbe dire addio alla Serie A per accasarsi in Arabia Saudita. Un’ipotesi che, se confermata, solleva interrogativi importanti sul futuro del reparto offensivo azzurro. L’eventuale trasferimento di Kean in un campionato, quello saudita, che per quanto in crescita non è ancora considerato tra i top a livello mondiale, si unirebbe a quello di Retegui, il che vuol dire per Gattuso che la coppia titolare della Nazionale giocherà nella Saudi Arabi Pro League. Non proprio il massimo per un allenatore che se non ci porterà al Mondiale sarà il primo ad andarsene.