Italia, Spalletti: “Calafiori pronto per la Nazionale. Bove una certezza”

Italia, Spalletti: “Calafiori pronto per la Nazionale. Bove una certezza”

(Photo by Marco Bertorello, Gettyimages), calcioinpillole.com

Spalletti Italia – La Nazionale si prepara a EURO2024 e Luciano Spalletti dice la sua sul momento della squadra e su alcuni giovani. Ecco le sue parole.

EURO2024 di avvicina e l’Italia, dopo la qualificazione strappata in extremis, non vorrà di certo farsi trovare impreparata. Chi vuole farsi trovare pronto in primis è Luciano Spalletti, subentrato a Roberto Mancini alla guida della Nazionale. Il ct ha parlato ai microfoni di Rai Due, alla quale ha rilasciato una lunga intervista. Ecco alcune delle sue parole.

Italia, le parole di Luciano Spalletti

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(Getty Images) – calcioinpillole.com

Sui giovani italiani: “Sono venuti fuori Kayode, Ranieri, Koleosho, Casadei che avevamo nel mirino da un po’. Bove è ormai una certezza. Nell’ultimo periodo mi è piaciuto l’atteggiamento di Lucca, poi c’è Prati. Calafiori è una certezza a sinistra e al centro: è pronto per la nazionale”.

Sulla qualificazione all’Europeo: “La qualificazione è una voce che sale dal fondo del pozzo in cui eravamo caduti e che urla al mondo che ci siamo anche noi e che siamo più vivi che mai. Essa ci permette di andare a difendere il titolo vinto nel 2021, però c’è ancora tanto lavoro da fare. I tifosi ci trasmetteranno amore e senso d’appartenenza, quindi è anche per loro che non dovremo tirarci indietro neanche di un centimetro. La nazionale dovrebbe essere la copertina del catalogo del calcio che produciamo. In tanti paesi hanno investito nei club ma senza i risultati della nazionale non hanno attirato attenzione mondiale. È interesse di tutti valorizzare la nazionale per vendere al meglio il nostro calcio”.

Sulla Superlega: “Si stanno perdendo i buoni sapori di un tempo, quelli della terra, della tradizione, della gente in festa attorno a una bandiera, dello stupore di Davide che batte Golia. È come se il domani fosse tutto da creare e scritto dalle regole dei potenti. Qualcuno vuole imporre quale sia l’unico calcio da guardare, ma non hanno compreso che finché ci sarà un pallone e spazio per due porte la gente continuerà a scegliere il calcio che più la appassiona”.