Serie A

Italiano dopo l’Atalanta: “Preoccupante il calo del secondo tempo”

Al termine di Atalanta-Spezia, parla il mister dei liguri, Vincenzo Italiano. “Gara fotocopia di quella contro la Juventus. Nel primo tempo bravi ed attenti a tenere alto il ritmo. Dopo il secondo gol si è complicato tutto, se non stiamo al 120% la qualità dell’avversario la subiamo. Stiamo iniziando a fare cose che non mi piacciono, come il calo nei secondi tempi. Un aspetto da mettere a posto, non possiamo accontentarci di fare bene un solo tempo. In queste undici gare dobbiamo sistemare questo aspetto”.

L’attenzione poi si sposta sul futuro, ma Vincenzo Italiano glissa: “Dobbiamo arrivare al 23 maggio in questa posizione di classifica, al resto non voglio nemmeno pensare, ci scherziamo durante la settimana. L’obiettivo è complicato, e la classifica non ci permette di stare sereni. Per restare in questa categoria bisogna crescere in esperienza e mentalità, imparando dagli errori e comportandoci in maniera diversa. E va fatto nell’immediato, perché in tante partite abbiamo creato tanto e concesso poco senza raccogliere nulla, e non possiamo permettercelo. Specie contro squadre di questo tipo”.

Il focus va quindi sulle avversarie, che hanno ormai imparato a conoscere il gioco dello spezia di Vincenzo Italiano. “Ci si conosce, ci si studia, si preparano strategie e contromosse per superare l’avversario. Normale che, dopo aver seminato, si debba provare a raccogliere, anche contro avversari più forti ed attrezzati. Dobbiamo trovare continuità, è difficile a fine primo tempo dire qualcosa ai ragazzi dopo 45 minuti così. Dobbiamo essere più concreti davanti e meno leggeri dietro”.

In chiusura, conclude Vincenzo Italiano, “Per stare alla pari di questi avversari, forse, c’è un dispendio di energie eccessivo, che ci fa calare attenzione ed autostima. Ma se siamo capaci di alternare 45 minuti bene e 45 minuti meno, abbiamo i 90  minuti nelle corde. Ma certo sulla fragilità che ci porta a subire così tante reti nei secondi tempi dobbiamo lavorare”.

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Published by
Piermichele Capulli