Juventus, basta la Coppa Italia per la conferma di Pirlo?

Andrea Pirlo

foto Pool/Image nella foto: Andrea Pirlo

Pirlo e la Juventus, ancora insieme?

Il destino di Andrea Pirlo sulla panchina della Juventus sembra segnato da tempo. I risultati al di sotto delle aspettative, il gioco che latita, una certa confusione tattica, hanno finito per metterlo molto presto sulla graticola. Difficilmente basterà la Coppa Italia vinta ieri sera, al termine di una prestazione decisamente convincente, per strappare una conferma anche per la prossima stagione. Ma se centrasse la qualificazione in Champions League, ecco che allora diventerebbe un po’ più difficile dire addio al Maestro. Osannato troppo presto, ben prima che sedesse per la prima volta su una panchina, di certo la più esigente d’Italia, intanto ha conquistato il suo secondo trofeo, dopo la Supercoppa Italia, alla sua prima stagione da allenatore.

Che avesse bisogno di tempo, Andrea Pirlo, era evidente sin dalle prime uscite, e di sicuro la dirigenza bianconera ne avrà tenuto conto. Ora c’è da capire se il finale di stagione abbia convinto Andrea Agnelli e John Elkann o meno. Dopo nove scudetti consecutivi, non c’è nulla di male, neanche per la Juventus, a mettere la parola fine su un ciclo ed iniziarne uno nuovo. A patto che le idee della società e del suo allenatore convergano. Ed è questo l’aspetto che, almeno guardando da fuori, lascia qualche dubbio: che calcio vuole giocare Andrea Pirlo, e con chi?

Limiti e responsabilità di una stagione negativa

Ieri sera i due acquisti più importanti dell’ultimo mercato – Kulusevski e Chiesa – hanno dimostrato in pieno il loro valore. Allo stesso tempo, Dybala partito dalla panchina conferma le difficoltà dell’argentino – o di Andrea Pirlo, dipende dal punto di vista – nel trovare spazio in certi schemi. Cristiano Ronaldo, invece, per quanto spesso decisivo, è un fattore che rischia di avere più risvolti negativi che positivi. La gestione del portoghese non è per cuori deboli, e metterlo in panchina è un lusso per pochi (ne sa qualcosa Sarri). In difesa Chiellini dovrebbe lasciare, aprendo una voragine che chissà se Demiral sarà in grado di riempire. A centrocampo, il cuore del gioco, si contano molte più delusioni ed involuzioni – da Arthur a Bentancur – che sorprese (il solo McKennie).

La sensazione, però, è che alla fine con questa Juventus si potesse fare molto di più, ma non vincere il decimo campionato a mani basse. Andrea Pirlo ci ha messo senza dubbio del suo, specie nella sanguinosa eliminazione di Champions League. Nel corso della stagione, le responsabilità non sono state di certo tutte di Pirlo, che deve invece dividerle con molti dei suoi giocatori ma anche con i propri dirigenti. Lasciando da parte la Superlega, chiunque siederà sulla panchina della Juventus la prossima stagione dovrà portare a termine una rivoluzione appena accennata un anno fa. E allora, perché non dare un’altra chance ad Andrea Pirlo? Sullo sfondo, giganteggia l’ombra di Allegri, che pare non essersene mai davvero andato da Vinovo, più indietro, sfumata, quella di Simone Inzaghi, anche lui da tempo nella short list di Paratici.