Juventus, comunque vada in panchina torna Allegri

Allegri

Photo Alfredo Falcone - LaPresse

C’è una cosa che accomuna Fonseca, l’allenatore della Roma, a Pirlo: l’ombra di Massimiliano Allegri. O meglio, lo spettro. Che si è aggirato per mesi, secondo i non così ben informati, per le strade della Capitale. E per anni, probabilmente, nei pensieri si Andrea Agnelli. Che due anni fa ha deciso di cambiare rotta, cedendo al fascino discreto del giochismo, e puntando forte su Maurizio Sarri. Tempo un anno, l’ennesimo scudetto, il nono consecutivo, e tanti saluti anche al buon Sarri, reo di non essere in sintonia con club e società. L’estate scorsa, così, la squadra finisce in mano ad Andrea Pirlo, fresco di diploma a Coverciano.

Il Maestro, che pareva un predestinato, sta invece pagando a carissimo prezzo la totale mancanza di esperienza e di gavetta. La teoria non ha praticamente mai trovato applicazione in campo, la Juventus è sprofondata fino a dover lottare all’ultimo punto per un piazzamento in Champions, e il tempo di Andrea Pirlo pare già, inesorabilmente, esaurito. Nessuno si aspettava la cavalcata trionfale delle ultime stagioni, ma il gioco abulico e i risultati altalenanti sono un cocktail indigeribile anche per il più pirliano dei pirliani, ammesso che esistano ancora. E allora, ecco che sulla bocca e sulla penna di tutti torna a materializzarsi il nome di Massimiliano Allegri.

L’uomo dei cinque scudetti di fila, quello della teoria del corto muso, il pragmatismo fatto allenatore. Che magari non ha fatto scuola e non vanta orde di imitatori, ma sa perfettamente come tramutare la teoria in pratica e, soprattutto, come vincere. Cosa che, dalle parti di Vinovo, ha una certa rilevanza. Il coro, dai giornali ai tifosi, è unanime: l’uomo della provvidenza è lui, e non lo scopriamo certo ora. Di nuovo c’è che, adesso, sembrano convinti anche i due protagonisti, Andrea Agnelli e lo stesso Massimiliano Allegri.

Messo alla porta, nel 2019, senza grosse frizioni, se non un’enorme divergenza sulla rosa della Juventus. Che, in estate, potrebbe salutare CR7: in effetti, molto passa da lì, perché Allegri non ha mai visto di buon occhio il maxi investimento per l’attempato campione portoghese. Trovargli una sistemazione, che darebbe respiro ai bilanci e permetterebbe ai bianconeri di concentrarsi su un paio di innesti di livello, non sarà impresa facile. Ma per questa, e decine di altre vicende di un mercato che vivrà, c’è da scommetterci, più sui social che negli uffici dei club, come sempre, c’è ancora tempo…