Juventus, il dramma di Fagioli: “Ero sommerso dai debiti”
In questi giorni il centrocampista della Juventus Nicolò Fagioli (al centro dell’inchiesta sul Calcio Scommesse per cui è stato condannato a 7 mesi di squalifica) è stato convocato dalla Procura Federale dove ha ammesso le sue responsabilità e fatto alcune sconvolgenti dichiarazioni sul mondo del betting illegale.
Ieri è stata ufficializzata la condanna per Nicolò Fagioli. Il centrocampista classe 2001 della Juventus è stato squalificato per 1 anno in merito al suo coinvolgimento nel caso Calcio Scommesse, di cui 7 di squalifica effettiva dai campi e 5 di riabilitazione.
Juventus, Fagioli racconta il dramma del Calcio Scommesse: “Sommerso dai debiti, ma ripagherò tutti, ho pianto per i miei errori. Scommesso sul calcio, ma mai sulla Juve. Iniziai convinto da Tonali”
Nell’edizione odierna di Tuttosport, il quotidiano torinese ha dedicato ampio spazio alla vicenda Fagioli, alla sua squalifica ma soprattutto alle dichiarazioni fatte dal giovane calciatore in Procura Federale. Dichiarazioni forti che hanno confermato uno scenario triste, pericoloso e complesso attorno alla vita del centrocampista e al mondo delle scommesse illegali.
“Il debito mi ossessionava e i soldi che dovevo continuavano ad essere sempre di più. Non avevo via d’uscita, mi hanno detto che mi spezzavano le gambe“.
“Il debito era così alto che se anche vincevo, ormai non incassavo più niente”.
“Fu Sandro Tonali a convincermi a giocare su una piattaaforma illegale. Lo vidi giocare e chiesi informazioni. Mi disse che potevo farlo anche io, perché quei siti non lasciano traccia”.
“Ricordo qualche nome di quei siti…Icebet e Betart ma cambiavano nome spesso”.
“Ho iniziato a puntare seriamente dal gennaio 2022, prima puntavo sul tennis poi ho iniziato a scommettere sul calcio. Ma non ho mai scommesso sulla Juventus o sulla Cremonese“.
“Ho giocato sulla Serie A come Torino-Milan e anche la Champions con Inter-Real Madrid. Scommettevo soprattutto sulle partite in diretta e puntavo”.
“Spesso ho saldato i debiti tramite orologi o bonifici, oppure i titolari di queste piattaforme passavano a ritirarli in una gioielleria di Milano”.
“Ho chiesto prestiti ad alcuni mei compagni di squadra, come Gatti e Dragusin“.