Juventus, Tevez torna a parlare: “Alla Juve ho scoperto un ‘barrio’, sarò sempre grato”

È tornato a far visita ai bianconeri Carlos Tevez. Due anni trascorsi alla Juventus, tanti gol segnati, molti pesanti, e un pezzo di cuore strappato alla tifoseria della Juve. Carlitos è rimasto nelle menti del pubblico bianconero, che non dimentica le sue gesta. L’argentino, dopo aver assistito alla pesante sconfitta contro l’Inter, si è concesso ai microfoni della Juventus, in un’intervista per il canale YouTube ufficiale del club. Il numero 10 ha parlato del suo arrivo a Torino, delle emozioni dei suoi gol e della bella esperienza vissuta. Le sue parole.

Le parole di Tevez sulla Juventus

Tevez Juventus
(Photo credit should read OLIVER LANG/AFP via Getty Images)

L’arrivo a Torino

“Venire alla Juve per me ha significato scoprire un ‘barrio’. Quando sono arrivato qui pensavo di trovare un club completamente differente da quello che ho visto. La Juve è un grande società, ma profondamente legata alle proprie radici. I tifosi della Juve fanno parte di una grande famiglia, sono una comunità nella quale mi sono identificato subito. Qui ho ritrovato l’affetto dei tifosi, quel sostegno del quale avevo bisogno in un momento particolare della mia carriera. E io ho ricambiato dando tutto dal primo all’ultimo giorno. Tornare mi ha dato sensazioni fortissime difficili da spiegare”.

L’incontro con Buffon, il retroscena

“Indossare la maglia della Juve è stato fantastico e prendere la 10 di Del Piero la ciliegina sulla torta. Il primo compagno che incontrai è stato Gigi Buffon, ricordo che nello spogliatoio mi prese la testa e mi disse ‘Come stai, fenomeno?’. Fu una grande emozione, così come prima del mio debutto in casa quando il mister mi disse ‘alla prima palla che tocchi vai con tutta la tua forza, i tifosi scatteranno in piedi’. Successe davvero così, andai via in uno contro uno e si alzarono tutti. Indimenticabile, ma mi sono trovato bene con tutti, eravamo un gruppo splendido”.

Tevez sui gol segnati alla Juventus

“Difficile scegliere un gol, ho sempre giocato con il cuore, ma quello contro il Borussia Dortmund fu uno dei più importanti. Quello più emozionante è stato al Parma, fu molto bello e in tribuna c’era mio padre, che è sempre stato il mio primo tifoso”.

Su Agnelli

“Quando chiesi di tornare al Boca la società capì immediatamente le mie esigenze, ringrazierò sempre il presidente Agnelli che è un uomo di poche parole, ma che rispetta le promesse: disse che mi avrebbe accompagnato in aeroporto e lo fece. Anche per questo sarò sempre grato alla Juve, per avermi compreso in un momento difficile”.