Kvaratskhelia si racconta: “Io tra i migliori d’Europa? Sono lontano…”

Kvaratskhelia Napoli

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La stella del Napoli, Khvicha Kvaratskhelia, si è raccontato nel corso di un’intervista rilasciata a DAZN. Il georgiano ha spaziato su diversi argomenti, dal suo giocatore preferito al suo magico momento in maglia azzurra, fino alla lunga trattativa che lo ha portato in Italia. Ecco le sue dichiarazioni, estratte da TMW.

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Napoli, le dichiarazioni di Kvaratskhelia a DAZN

Si aspettava di avere un impatto così devastante in così poco tempo in Italia?
“Non saprei dirti se me lo aspettassi o meno, ma ho sempre fatto di tutto affinché questo accadesse. Il calcio è la mia vita, e se le cose vanno bene c’è ancora più soddisfazione. Io faccio il massimo per la squadra, il resto lo valutano i tifosi, che ringrazio sempre tanto per il sostegno”.

Da bambino Kvaratskhelia avrebbe mai pensato di diventare uno dei calciatori più forti d’Europa?
“Sono ancora molto lontano da questa definizione, ma farò il possibile per confermarla. Ad ogni modo no, non me l’aspettavo, è molto difficile pensare che da un Paese così piccolo si possa arrivare a giocare in una squadra così grande. Era il mio sogno giocare in un top club rinomato come il Napoli, tuttavia ho ancora tanta strada da fare e molti obiettivi da raggiungere”.

Contro il Liverpool ha dimostrato all’Europa di essere un giocatore formidabile.
“Quando sai che la tua prima partita di Champions League sarà contro il Liverpool, questa cosa ti carica decisamente di tanta responsabilità e anche di motivazione, perché devi giocare contro grandi calciatori in uno stadio storico. Però io quando sono in campo gioco per dare il massimo in ogni partita, indipendentemente dai nomi scritti sulle maglie degli avversari e dalle loro carriere. Certamente è un onore giocare contro calciatori così celebri e forti, però penso ci si possa confrontare alla pari con chiunque”.

Il difensore più forte che ha affrontato?
“Non saprei sceglierne uno sopra tutti gli altri, però in allenamento affrontare Di Lorenzo è sempre molto difficile, lui è veramente un grande difensore. Fortissimo, è davvero un ottimo calciatore”.

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Chi era la fonte d’ispirazione del Kvaratskhelia bambino?
“Mio padre è stato un calciatore e credo che l’amore per il calcio me l’abbia trasmesso lui, però io il calcio lo giocavo perché mi piaceva, era divertente giocare tutto il giorno per strada con i miei amici. Quando ero piccolo il mio giocatore preferito era Guti, lo guardavo sempre e mi piaceva il suo modo di giocare, era già grande quando lo seguivo io, dopo poco ha lasciato il calcio. Dopo Guti il mio preferito è diventato Ronaldo”.

Spalletti a volte l’ha rimproverata di non passare la palla e tenerla troppo. Deve correggere questo aspetto?
“Certamente se l’allenatore ti dice una cosa, ci devi lavorare su, questo è il suo ruolo e ogni calciatore deve imparare dagli insegnamenti del suo allenatore”.

Che rapporto avete con Spalletti?
“Un rapporto molto bello, e anche lui con i calciatori ha un bellissimo rapporto: è una persona molto aperta”..

Che cosa ha pensato quando ha saputo che il Napoli era interessata a lei?
“È durata molto la trattativa con il Napoli, circa due anni, ero molto contento che una squadra così grande si stesse interessando a me. Loro erano molto interessati e io ero davvero felice, non vedevo l’ora di indossare la maglia del Napoli”.

Perché voleva proprio il Napoli?
“Innanzitutto per la squadra, perché hanno degli ottimi giocatori. Poi quando mi capitava di guardare le loro partite pensavo che mi sarei potuto adattare perfettamente a quel tipo di gioco. Mi piaceva molto come giocavano ed è successo: ora posso dire che anch’io sono un giocatore del Napoli”.

Si può pronunciare la parola scudetto?
“Abbiamo ancora tanto tempo davanti e dobbiamo giocare molte partite, per noi ogni partita è fondamentale e ovviamente faremo tutto il possibile per raggiungere questo traguardo”.