Guerra in Ucraina
La denuncia dello Shakhtar Donetsk all’UE contro la Fifa

Lo Shakhtar Donetsk ha presentato una denuncia alla Commissione Europea contro la Fifa in merito alla decisione della federazione internazionale di sospendere i contratti dopo l’invasione del Paese da parte della Russia. Molti calciatori hanno lasciato la squadra senza alcun compenso per il club, con perdite stimate dalla stessa società in circa 40 milioni di euro.

(Photo credit should read GENYA SAVILOV/AFP via Getty Images)
Nella nota del club: “Ci aspettiamo che la Commissione europea comprenda le estreme pressioni finanziarie del nostro club a causa della Fifa”
Lo Shakhtar Donestsk ha presentato una denuncia contro la Fifa, per aver permesso ai suoi tesserati di andare via a parametro zero dopo l’invasione della Russia. La possibilità di rescindere il contratto non ha tutelato le società ucraine, permettendo ai giocatori di poter lasciare il paese senza alcun indennizzo verso i club.
La realtà di Donec’k, sul sito ufficiale, ha spiegato le ragioni di questa denuncia: “La società calcistica ucraina FC Shakhtar ha presentato ieri (29 marzo 2023) un reclamo ai sensi dell’articolo 7 del Regolamento (CE) n. 1/2003 alla Commissione dell’Unione Europea contro la Fifa in merito alla sospensione dei contratti di lavoro di giocatori e allenatori internazionali.”
“Come club abbiamo potuto sperimentare la parzialità e l’ingiustizia insite nel sistema legale del calcio internazionale – prosegue la nota – e ci aspettiamo che la Commissione Ue comprenda e apprezzi le estreme pressioni finanziarie cui è sottoposto il nostro club a causa delle azioni della Fifa, in un momento in cui la nostra nazione è devastata da una guerra illegale. Anche in questi tempi tragici e disperati, il calcio offre sollievo. Speriamo che come club ucraino ci venga permesso di funzionare correttamente per portare un po’ di gioia ai nostri sostenitori, ai giocatori e alle nostre famiglie.”
Guerra in Ucraina
Ucraina una speranza arriva dal calcio: il 23 agosto riparte il campionato

La Guerra in Ucraina ha portato alla sospensione il campionato ucraino lo scorso febbraio. Da lì non si è più potuti tornare a giocare. Ma a distanza di sei lunghi mesi, tra bombardamenti, fughe e distruzioni, bisogna ripartire. Lo si farà precisamente il 23 agosto.

(Photo by ADRIAN DENNIS/AFP via Getty Images)
Il 23 agosto riparte il campionato in Ucraina dopo la guerra
Il ministro della Gioventù e dello Sport dell’Ucraina, Vadim Gutzeit, ha annunciato che il massimo campionato comincerà il 23 agosto: “Abbiamo convenuto di sviluppare, insieme alla Federcalcio, al Ministero della Difesa, al Ministero degli Affari Interni, al Ministero dell’Economia, alla Polizia nazionale, al Servizio di emergenza statale, alle amministrazioni regionali e cittadine di Kiev, la procedura per l’organizzazione e tenere gare secondo la legge marziale. Mentre stiamo coordinando i dettagli, posso dire con certezza: le partite si svolgeranno sul territorio dell’Ucraina, senza spettatori, con il permesso delle amministrazioni militari locali e nel rispetto di tutte le norme di sicurezza. La sicurezza prima di tutto”. Il ministro dello Sport ha aggiunto che in caso di allerta per un attacco aereo “le partite saranno sospese” e calciatori, allenatori e staff “dovranno recarsi rapidamente nei rifugi”.
Guerra in Ucraina
Guerra in Ucraina, Pelè a Putin: “Solo tu hai il potere di fermare il conflitto”

Il conflitto in Ucraina, iniziato a febbraio, ha cambiato radicalmente gli equilibri del mondo e ha visto prendere parola tutte le persone più influenti al mondo. Dalla politica al mondo dell’arte, dalle grandi firme giornalistiche finanche le grandi personalità dello sport. A queste ultime, si è aggiunta la leggenda brasiliana Pele che, tramite Instagram, ha voluto ‘parlare’ al presidente russo Vladimir Putin con una lettera. Parole profonde e di grande sensibilità, con riferimento all’incontro avuto tra i due in passato. Eccone il contenuto.
La lettera di Pele a Putin
“Voglio sfruttare la partita di oggi come un’occasione per fare una richiesta: fermare l’invasione. Non c’è assolutamente alcuna giustificazione per questa continua violenza. Questo conflitto è malvagio, ingiustificabile e non porta altro che dolore, paura, terrore e angoscia. Le guerre esistono solo per separare le nazioni e non c’è ideologia che giustifichi i missili proiettili che seppelliscono i sogni dei bambini, rovinano le famiglie e uccidono gli innocenti”.
“Il potere di fermare questo conflitto è nelle tue mani. Le stesse che ho stretto a Mosca, nel nostro ultimo incontro nel 2017”.
Guerra in Ucraina
Empoli-Ucraina, una sfida all’insegna della pace: spettacolo al Castellani

Quella al Castellani è stata una grande serata di sport e di beneficienza. Il match fra Empoli ed Ucraina, infatti, ha dimostrato ancora una volta che il mondo del calcio e quel rettangolo di gioco possano riuscire ad essere straordinario motivo di unione e di pace. L’Empoli di Andreazzoli ha tenuto fortemente ad ospitare la nazionale ucraina nella sua casa anche per farla preparare con un test importante agli spareggi per i Mondiali di Qatar 2022. Il calcio lancia messaggi di pace forti, dai quali è possibili scappare.

(Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)
Empoli-Ucraina, uno spettacolo fuori dal campo
Come riportato da La Nazione, l’amichevole fra l’Empoli e l’Ucraina ha dato modo di lanciare forti messaggi, non solo di campo. Nel rettangolo verde la nazionale ucraina ha vinto per 3 reti ad una, grazie ad un’ottima prestazione di Yaremchuk. L’aspetto più bello di questa serata però è stato tutto ciò che è accaduto al di fuori del campo. In tribuna, per esempio, era presente il presidente della Toscana Eugenio che ha tenuto a salutare tutti e a dimostrare il proprio affetto per tutti i presenti. Sui tabelloni pubblicitari è apparso più volte lo sglogan con su scritto: “Grazie Empoli” e “Grazie Guglielmo Vicario”, portiere dell’Empoli che ha ospitato nella sua abitazione di famiglia in Friuli un bambino e la rispettiva madre provenienti dall’Ucraina. Una grande serata di sport, che ha dimostrato come il calcio possa parlare anche di esempi di pace e di solidarietà.
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