Quella contro il Liverpool è stata, a sorpresa, la grande serata di Vinicius Junior: un momento magico che il brasiliano probabilmente aspettava da tutta la vita.
Pur essendo soltanto un classe 2000, nell’ultimo periodo erano arrivate diverse critiche nei confronti di un calciatore definito spesso troppo inconcludente e fumoso. Una sorta di fotocopia di Neymar Junior, non proprio venuta però alla stessa maniera: arrivato dal Brasile con tanto estro e fantasia nel bagaglio, leggermente indisciplinato dal punto di vista tatti e un po’ troppo sopra le righe, sia fuori dal campo che nel modo di giocare.
Ricordiamo però ancora una volta i 20 anni di Vinicius e il fatto che sia approdato all’ombra del Bernabeu esattamente nell’anno in cui Cristiano Ronaldo è andato via, con tantissima pressione sulle spalle ma con la voglia di incidere. Non c’è riuscito più di tanto, sia per la grandissima concorrenza e sia per la poca continuità che gli è stata data da diversi allenatori passati sulla panchina dei Blancos in questo triennio non ancora finito.
Con il ritorno di Zidane Vinicius ha trovato nuovamente fiducia nei propri mezzi, riuscendo a raggiungere una consapevolezza importante della propria forza. In questa stagione è diventato sempre più protagonista partita dopo partita, complici anche i continui infortuni di Hazard, fino ad arrivare a ieri sera e alla partita più bella e più importante della sua carriera.
Prima uno stop magico per liberarsi alla conclusione e siglare l’1-0, poi una conclusione di prima intenzione, veloce e astuta sotto le gambe del difensore per battere Alisson e definire il risultato sul 3-1: una doppietta per suggellare una prestazione spettacolare, quella del gioiello brasiliano che potrebbe finalmente essersi consacrato nella notte di Val de Bebas. L’aveva dimostrato già con l’Atalanta di avere a disposizione un talento strepitoso, l’ha confermato ieri sera e probabilmente lo dimostrerà per il resto della sua carriera.