La Lazio di Sarri non c’è: bisogna guardare in faccia la realtà

La Lazio di Sarri non c’è: bisogna guardare in faccia la realtà

La Lazio di Sarri è lontana dalla realtà che vorrebbe vedere il tecnico - @GettyImages - www.calcioinpillole.com

La Lazio di Maurizio Sarri cade al Mapei Stadium contro il Sassuolo neopromosso che era ancora fermo a zero punti in Serie A e la realtà inizia a prendere sempre più forma

Le sensazioni del giorno dopo la sconfitta incassata dai biancocelesti in casa del Sassuolo non sono positive. Sono presagi funesti, sono segnali pessimi, sono allarmi. Tre giornate di campionato non sono sufficienti a delineare una stagione, ma possono instradare sull’andamento che la stagione della Lazio potrebbe avere. Altalenante, pieno di ostilità ed ostacoli, ricco di nervosismi e colpi di testa. Il tutto ad una settimana dal derby, ad una settimana dal vero primo atto della stagione 2025-26 della Lazio: Lazio-Roma non è una partita come le altre, né per la Lazio, né per la Roma, né per le tifoserie, né per le società e gli allenatori.

Se anche la Roma arriva al derby con un filo di ridimensionamento dopo la sconfitta interna contro il Torino di Marco Baroni (ex allenatore della Lazio che non era riuscito a battere i giallorossi quando a capo dei biancocelesti), la Lazio ci arriva in balia di una tempesta. Mediatica, societaria, di risultati. Una situazione che nessun tifoso della Lazio sperava di dover affrontare dopo solo 3 giornate di campionato. Due sconfitte esterne, contro Como e Sassuolo, una sola vittoria, contro il Verona per 4-0 in casa.

La Lazio di Sarri cade a Sassuolo contro la neopromossa neroverde e ora la realtà inizia a farsi dura
Maurizio Sarri deluso dalla realtà della sua Lazio – @GettyImages – www.calcioinpillole.com

La Lazio si aggrappa a Sarri, ma a cosa può aggrapparsi Sarri?

La Lazio vista a Sassuolo è una copia timida di quella vista contro il Como alla prima giornata di campionato: ordinata, ma non cinica, non brillante (e sicuramente non fortunata). Ma la fortuna si sa, devi anche andartela a cercare se la vuoi ottenere. Si deve cercare attraverso il gioco e la verve, attraverso la voglia di vincere una partita e mettersi in discussione. Non basta nascondersi dietro un blocco del mercato, dietro gli infortuni o dietro le insidie che può portare una trasferta. La realtà è che ad oggi la Lazio di Sarri è un perfetto ibrido tra ciò che Sarri vorrebbe creare e ciò che i giocatori sono in grado di esprimere.

Non per colpa di qualcuno, ma per oggettivi motivi: buona parte della rosa è cambiata e il Sarri-bis è partito con tante incognite oltre che tanti blocchi e ‘no’. Per creare automatismi in una squadra c’è bisogno di tempo, c’è bisogno di idee e sopratutto di serenità. Le idee ci sono, o meglio, Sarri le avrebbe anche in mente; mancano la serenità in primis, mentre il tempo è la terza variabile indecifrabile. Potrebbe volercene tanto o poco, ma non dipende solo da Sarri: dipende dalla società, dal mercato e soprattutto dalla volontà dei giocatori.

Per creare un automatismo c’è bisogno di unione di intenti: chi vuole salire a bordo, è tempo che lo faccia. Chi no, tra rinnovi bloccati e voglia di cambiare aria, sa bene dov’è la porta. La Lazio ha bisogno di laziali e, in una situazione complicata come quella attuale, oggi più che mai.