La Maledizione di Béla Guttmann: l’oscuro nemico attorno al Benfica

Béla Guttmann

(Photo by Keystone/Hulton Archive, Onefootball.com)

Il Benfica è il prossimo avversario dell’Inter in Champions League. Domani sera al Da Luz di Lisbona andrà in scena il match d’andata e poi mercoledì 19 la sfida di ritorno al Meazza.

Una sfida equilibrata e complicata per i nerazzurri, perché gli uomini di Schmidt stanno stupendo soprattutto in Champions League (oltre allo star dominando in Portogallo). Ma il Benfica oltre all’Inter dovrà fronteggiare un altro avversario, probabilmente molto più temibile e oscuro della squadra di Inzaghi.

Béla Guttmann
(Photo by Keystone/Hulton Archive, Onefootball.com)

La Maledizione di Béla Guttmann, l’antica profezia del leggendario tecnico ungherese contro il Benfica

Perché da oltre 50 anni sulla squadra portoghese aleggia una Maledizione, che porta il nome di chi l’ha prodotta. La Maledizione di Béla Guttman.

Chi è Béla Guttman? Gli appassionati di calcio conoscono di certo questo nome, considerato uno dei più grandi allenatori della storia.

Ungherese nato nel 1899, Guttmann fu una figura rivoluzionaria nel ruolo e viene ricordato oltre per le conoscenze tattiche (fu promotore di un calcio offensivo e precursore del 4-2-4), anche per un carattere da leader estremamente carismatico e uomo tanto complesso e complicato quanto furbo ed abile.

Il suo nome e la sua fama è legata soprattutto alla storia del Benfica. Con lui le Aquile raggiunsero il massimo splendore vincendo 2 edizioni consecutive della Coppa dei Campioni nel 1960/1961 e nel 1961/1962.

Era il Benfica di José Aguas e José Augusto e di un giovanissimo Eusebio (scoperto e lanciato proprio da Guttman appena ventenne). Guttmann vinse anche i campionati portoghesi nel 1959/1960 e 1960/1961 e proiettò i lusitani come una delle squadre più importanti e vincenti del mondo nel periodo.

La vittoria della Coppa Campioni nel 1962 è celeberrima e famigerata. Il Benfica batte 5-3 il Real Madrid di Gento, Puskas e Di Stefano e si laurea per la seconda volta di fila Campione d’Europa.

Al termine di quella storica partita Guttmann chiese un aumento di stipendio o bonus alla dirigenza del club, che però rifiutò di concederglielo in quanto non presente nel contratto del tecnico. Adirato per la poca riconoscenza, Guttmann lasciò la panchina del Benfica dopo però aver lanciato un maleficio sulla squadra.

Ho avuto quattromila dollari in meno per aver vinto la Coppa dei Campioni rispetto al Campionato portoghese. Nessun tentativo è stato fatto dai dirigenti per cambiare la situazione.

Da qui a cento anni nessuna squadra portoghese sarà due volte campione d’Europa e il Benfica senza di me non vincerà mai una Coppa dei Campioni“.

Va subito detto che la prima parte della profezia di Guttman è stata sfatata perché il Porto nella sua storia è riuscito a vincere almeno due Coppe dei Campioni (nel 1987 e nel 2004), ma purtroppo per il Benfica, Guttman sembra aver colpito nel segno.

Dal suo addio infatti gli Encarnados non hanno più vinto nessuna competizione europea. Ci sono andati sempre vicino, arrivando in finale per altre cinque volte in Champions ma perdendo sempre.

nel 1963 (persa contro il Milan), nel 1965 (persa contro la Grande Inter di Herrera), nel 1968 (contro il Manchester United), nel 1988 (contro il PSV Eindhoven) e nel 1990 (ancora contro il Milan).

Non è andata meglio nemmeno nella Coppa UEFA, dove il Benfica ha centrato l’atto finale per tre volte ma ha sempre perso: nel 1983 contro l’Anderlecht e perdendo nel 2013 e nel 2014 la finale di Europa League contro il Chelsea e il Siviglia.

Riuscirà quest’anno il Benfica (a partire dalla sfida con l’Inter) a sfatare la Maledizione e tornare a vincere in Europa?.