La Roma e i big match: l’incapacità di alzare il livello

Roma

(Photo by TIZIANA FABI/AFP via Getty Images)

La Roma ha perso un altro big match contro il Milan e ora la situazione si fa preoccupante. Non per quanto riguarda la classifica, ma per la preparazione mentale a queste partite. In 8 partite i giallorossi hanno raccolto solo tre punti all’andata contro Juventus, Milan ed Inter. In queste gare si sono dimostrati superiori solo contro i bianconeri senza, però, riuscire a batterli. Ieri sera arrivavano nel migliore dei modi contro il Milan, mentre i rossoneri sembravano in crisi. La partita ha raccontato altro. Ha mostrato che la Roma è entrata in campo impaurita del pressing del Milan ed incapace di giocare a modo suo. I giallorossi sono cresciuti alla lunga, ma non hanno mai fatto vedere l’armonia, la rapidità e la classe di alcuni suoi giocatori. Il problema di approccio mentale si è visto nei due gol subiti: due regali della difesa romanista.

Questa Roma non può permettersi di perdere gli scontri diretti se vuole qualificarsi alla Champions League. La lotta è serrata ed è bastato raccogliere un punto nelle ultime due per scivolare al quinto posto. Tuttavia, oltre all’incapacità di alzare il livello nei big match, la Roma ha due necessità. La prima si chiama Edin Dzeko. Ieri era indisponibile e non è detto che avrebbe giocato dall’inizio. La gara contro la Juventus, però, ha dimostrato che in partite come queste il bosniaco è fondamentale per la pericolosità dell’attacco giallorosso. Mayoral è un giocatore differente e contro queste difese sparisce. La seconda è la difesa titolare. I giallorossi non hanno grandi dati come gol subiti, ma il reparto è fondamentale per l’impostazione e l’equilibrio. Fazio si è dimostrato completamente avulso e in ritardo, mentre Cristante ha patito più del solito. Fonseca ha bisogno di recuperare in fretta Smalling, Kumbulla e Ibañez.

La Roma avrà ora Fiorentina e Genoa per tornare a correre. La Champions ora dista due punti, mentre Napoli e Lazio iniziano a pressare. Ci vuole poco a passare da una stagione trionfale con il terzo posto e la Champions League ad una stagione fallimentare qualificandosi in Conference League.