La sorpresa Raspadori, il nuovo volto della Nazionale di Mancini

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La convocazione di Giacomo Raspadori tra i 26 calciatori scelti dal C.t. Roberto Mancini è stata l’unica vera novità in vista dell’imminente spedizione azzurra ad Euro 2020. Novità ancora più sorprendente per il fatto che il giovane attaccante del Sassuolo debba ancora fare il suo debutto ufficiale in nazionale maggiore.

Ventuno anni compiuti lo scorso 18 febbraio, Raspadori si è messo in luce nella seconda parte della stagione 20/21 di Serie A conquistando sempre più minuti con la maglia della squadra con la quale è cresciuto, ovvero quella del Sassuolo. Il debutto in Serie A arrivò all’ultima giornata della stagione 18/19, contro l’Atalanta. Dalla stagione successiva, Raspadori cominciò a farsi le ossa nella massima serie e venne regolarmente convocato dall’Under 21 di Nicolato durante il biennio che è culminato con gli attuali campionati europei di categoria.

Nella stagione attuale, complice anche un infortunio piuttosto lungo del bomber Francesco Caputo, Raspadori ha saputo cogliere l’occasione facendosi trovare pronto e segnando gol pesanti soprattutto nel girone di ritorno (5 sui 6 segnati in totale). La sua forma non ha lasciato indifferente il Ct Mancini che, consapevole dello scarso ventaglio di opzioni nell’attacco azzurro, lo ha convocato per il ritiro in Sardegna confermando poi il suo nome nella lista finale.

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Le qualità tecnico-tattiche di Raspadori sono infatti uniche tra gli attaccanti convocati: capace anche di giocare da attaccante esterno, Raspadori è però principalmente una prima punta rapida, scattante ma dall’ottima tecnica e senso del gol. La sua peculiarità è quella di riuscire spesso a prepararsi il tiro in maniera intelligente sfruttando la sua velocità di esecuzione e l’angolo creatosi per calciare in porta con precisione ed arguzia. È grazie a questa capacità che Raspadori riesce a sgusciare da marcature strette e spiazzare sul tempo il portiere avversario.

In tornei brevi e intensi come i Campionati Europei, Mancini sa benissimo che la freschezza fisica, la capacità di incidere anche da subentrato e l’imprevedibilità data da un nome ancora relativamente poco conosciuto dagli avversari sono fattori che potrebbero avere un peso. Si spiega anche così l’esclusione di nomi che fanno parte del giro della Nazionale da più tempo come Kean, arrivato a fine stagione con una forma non ottimale e qualche incertezza mostrata nel ricoprire il ruolo di punta.

Gli ambienti azzurri sono rimasti inoltre impressionati dalla maturità di questo ragazzo che vede ora davanti a sé la ribalta europea per continuare a stupire e regalarsi un’estate da inatteso protagonista.