LaLiga, alla scoperta della Real Sociedad

(Photo by Juan Manuel Serrano Arce/Getty Images)

Dopo la sosta per le Nazionali, questo fine settimana si tornerà a giocare nei vari campionati europei. Tra quelli più in equilibrio spunta LaLiga, al cui comando della classifica dopo tredici giornate c’è la Real Sociedad, prima con una giornata ed un punto in più rispetto a Real Madrid e Siviglia. L’ascesa dei baschi ha radici lontane. Già lo scorso anno, la formazione di San Sebastián ha ottenuto il primato assoluto tra la settima e l’undicesima giornata, cedendo successivamente il passo ai futuri campioni dell’Atletico Madrid per poi chiudere al quinto posto a fine stagione.

Prima di centrare la seconda qualificazione in Europa League consecutiva però, la Real Sociedad si è anche imposta nell’edizione della finale di Copa del Rey 2020 giocata lo scorso aprile contro l’Athletic Bilbao, ritrovando un trofeo che mancava dal 1987. Il successo nella Coppa Nazionale ha dato maggiore fiducia e consapevolezza alla squadra di Imanol Alguacil, guida tecnica dal 2018 dopo una trafila di ben sette anni fra giovanile e squadra B. L’allenatore di Orio ha fornito un’identità precisa alla sua squadra, che in diciassette incontri ufficiali giocati tra Liga ed Europa League durante questa stagione ha ottenuto nove vittorie, sette pareggi e subito una sola sconfitta che risale a più di tre mesi fa: 4-2 contro il Barcellona al Camp Nou. Numeri importanti, che riflettono il salto di qualità compiuto da questa squadra negli ultimi tempi.

Cifra a parte, la rosa a disposizione di Alguacil è estremamente competitiva. Alex Remiro, estremo difensore titolare, ha mantenuto sette volte su undici partite di Liga la porta inviolata. E se davanti a lui Le Normand e Elustondo, che da centrale ha già realizzato tre reti in stagione, sono capaci di garantire sicurezza nella zona centrale la solidità è confermata da mediani come Mikel Merino e Zubimendi. Al loro apporto, va aggiunto quello degli interpreti che agiscono dalla trequarti in poi: dall’esperienza di David Silva alla qualità e alla fantasia di Oyzarzabal, passando per Januzaj o Portu ma anche da giovani talenti in rampa di lancio come il centravanti svedese Isak.

Il dato da prendere in considerazione per cercare di comprendere maggiormente questo exploit della Real Sociedad però è anche un altro: la forza del gruppo. La stessa è sottolineata dagli elementi presenti in rosa, di cui più della metà ha fatto la trafila nelle giovanili biancazzurre. Un fattore da non sottovalutare affatto, così come la forte componente basca che ha chiaramente rafforzato i legami tra i giocatori, orgogliosi di vestire la maglia della Real Sociedad con l’obiettivo di ottenere i migliori risultati. In Spagna, chiaramente, vi numerosi altri esempi di squadre con forti radici identitarie, anche se l’impressione è che la Real ne abbia tratto un vantaggio maggiore rispetto ad altre avversarie quest’anno.
Il cammino dei baschi riprenderà domenica sera alla Reale Arena, dove arriverà il Valencia. Tra le due partite di Europa League con Monaco e PSV Eindhoven, decisive per la qualificazione ai play-oggi, ci sarà non solo la trasferta a Barcellona con l’Espanyol ma la super sfida in programma contro il Real Madrid a San Sebastián. L’ambizione di mettere in bacheca un titolo che manca dall’1982 appare eccessiva, ma tra sogno e realtà il confine è più che sottile. Più realistico invece mantenere almeno una delle quattro posizioni di vertice, tornando in Champions dopo otto anni di assenza.