L’arbitro Maresca: “Il VAR garantisce giustizia, impossibile eliminare le polemiche”

L’arbitro Fabio Maresca parla della tecnologia in campo e di quanto sia utile. In una intervista a Radio Rai1, il direttore di gara di Serie A racconta l’ingresso del VAR nel calcio e rivela un particolare importante.

Arbitro Maresca: “VAR imprescindibile per noi”

(Photo by Yasser Bakhsh/Getty Images)

Intervenuto a “Radio Anch’io Lo Sport”, Fabio Maresca si racconta: “La finale di Supercoppa Italiana è stata una serata importante per la mia carriera. A carattere generale, un evento come questo, che assegna un trofeo, dove si rappresenta tutto il gruppo arbitrale, non può che essere un orgoglio. Il percorso che porta ad arbitrare una gara del genere, mi ha reso più consapevole e ha cambiato molto anche il mio arbitraggio a livello comportamentale. Credo di essere più in grado di interpretare la partita nella maniera più giusta e questo è un valore aggiunto rispetto ai primi anni di Serie A”.

Fu lui il primo ad utilizzare il VAR in Serie A, in uno Juventus-Cagliari – assegnò un rigore ai sardi che venne parato da Gigi Buffon: “Guardare a 5 anni e mezzo fa sembra passata un’era, ormai il Var è diventato imprescindibile. Sorrido a volte quando se ne mette in discussione l’utilizzo o il nostro atteggiamento verso lo strumento. È irrinunciabile perché garantisce giustizia. Oggi guardare indietro a così pochi anni fa sembra di parlare di un altro calcio. È impossibile eliminare tutte le polemiche, ma oggi con lo strumento del fuorigioco semiautomatico abbiamo un altro mezzo per velocizzare il gioco ed essere sempre più precisi”.

“Faremo ascoltare i nostri colloqui in campo”

(Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)

Nel Mondiale per Club si sperimenterà la diffusione dei dialoghi fra arbitro di campo e sala VAR. E Maresca risponde così nel merito della questione: “Sicuramente quello cui noi tendiamo e il lavoro che stiamo facendo è quello di avere una terminologia corretta sia per il Var che per il direttore di gara, questo per due motivi: essendo più precisi a livello terminologico, evitiamo qualunque tipo di problema e andiamo al nocciolo della questione come quelli che riguardano l’interferenza nel fuorigioco. E poi è quello di avere l’obiettivo un domani, possa essere facile da ascoltare per chiunque. La richiesta della trasparenza è un obiettivo condiviso e non avremo nessun problema a far ascoltare i nostri colloqui in campo”.